Intervista a Mauro Barbarito autore del libro “I figli delle ninfe”

In anteprima su BombaGiù l'intervista dello scrittore Mauro Barbarito

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Intervista a Mauro Barbarito. Come ci capita spesso ultimamente, abbiamo avuto il piacere di intervistare l’autore del libro fantasy “I figli delle ninfe“, Mauro Barbarito. Ovviamente non potevamo fare a meno di leggere il suo libro per preparare al meglio questa chiacchierata. Siete amanti del genere fantasy? Non dovete andare oltre confine a cercare un autore degno di nota. Leggete il libro di Mauro e ne avrete la conferma.

Chi è Mauro Barbarito?

Mauro Barbarito è un Ingegnere aerospaziale, 34 anni, napoletano, sposato e padre di un bimbo di quasi due anni. E’ un grande appassionato di tecnologie e motori e nel tempo libero si dedica al suo hobby principale: l’acquariologia.

Quando e perché si é avvicinato alla scrittura?

Già durante l’università avevo iniziato a scrivere, ispirato dalle mie letture e dai giochi di ruolo a cui dedicavo praticamente tutto il mio tempo libero. Ma è stato solo un anno fa che ho ripreso a scrivere in maniera “seria”, creando un thriller di ambientazione moderna, pubblicato sotto pseudonimo. Ovviamente dopo questo primo passo, senza aspettare nemmeno che fosse ufficialmente pubblicato, ho deciso di continuare con la scrittura di un nuovo libro.

Cosa l’ha portato a scrivere un romanzo fantasy?

Il fantasy è sicuramente il mio genere preferito. Come ho detto sono stato un grande appassionato di giochi di ruolo con questa ambientazione (come World of Warcraft, Lineage II etc..) e ho divorato i libri della scrittrice Troisi, così come quelli di Heitz o Brooks. Il fantasy fa probabilmente da contraltare alla vita reale di chi, come me, svolge un lavoro strettamente legato a schematismi e routine, svolto passando ore dietro un monitor. Leggere fantasy è un modo piacevole di evadere dalla realtà e scriverlo lo è forse ancora di più. In effetti credo di averlo fatto principalmente per me stesso, sono stato felice di farlo!

Cosa direbbe per convincere i nostri lettori a comprare il suo libro?

Il mio libro va a collocarsi in un settore particolarmente affollato, nel quale è facile perdersi e dove la concorrenza di grandi autori è davvero spietata. Tuttavia credo che chiunque ami il genere, chiunque abbia anche semplicemente la necessità di svagarsi, magari durante il tempo passato in treno mentre va all’università o al lavoro, debba leggere il mio libro. E’ una finestra alla quale credo valga la pena affacciarsi.

Nel suo libro si percepisce chiaramente l’ossessione per i dettagli. Lei descrive oggetti e luoghi immaginari con una precisione maniacale. Ha un significato particolare per lei?

Nonostante sia naturale che ogni persona ricostruisca mentalmente ciò che sta leggendo, conferendo a cose e personaggi le proprie sfumature personali, a prescindere dalla narrazione fatta dall’autore, ritengo doveroso descrivere in maniera chiara e dettagliata il mondo che voglio illustrare al lettore, in primis per rispetto verso lo stesso, per fornirgli un’opera completa e ricca, e in secondo luogo per delineare in maniera più o meno netta quella che è la mia idea originale del mondo rappresentato.

A nostro avviso nei mondi immaginari si trovano analogie con la società moderna. Cosa ne pensa?

Sono assolutamente d’accordo. E probabilmente descrivere situazioni, personaggi e problematiche del mondo attuale “mascherandoli” può essere utile per dare al lettore spunti di riflessione che verrebbero altrimenti ignorati. D’altra parte anche le favole per bambini sono pensate per impartire in maniera piacevole delle lezioni, facendo si che queste vengano apprese, anche a livello inconscio.

mauro barbaritoCosa vorrebbe che il lettore provasse leggendo il suo libro?

Vorrei innanzitutto che provasse serenità, che trovasse nel mio libro un momento di piacevole evasione. Vorrei, infne, che si affezionasse a dei personaggi, che ne odiasse altri. Che rimanesse, una volta finito il libro, con l’amaro in bocca per non aver ancora un seguito da leggere. In parole povere, vorrei che non ne rimanesse deluso.

Cosa pensa che manchi nel mondo dell’editoria in Italia?

Io sono relativamente nuovo in questo mondo, ma ho avuto modo di aver a che fare con diverse case editrici. In particolare con quella che ha pubblicato il mio primo libro (tra l’altro dietro modesto contributo) e quella che ha pubblicato “I Figli delle Ninfe”. Ebbene, posso dire che troppe case editrici guardano oggi agli autori emergenti semplicemente come a fonti di piccoli e rapidi guadagni, senza impegnarsi troppo nella valutazione e valorizzazione delle loro opere. Ovviamente parlo delle case editrici medie o piccole, perchè arrivare alle grandi è una impresa davvero ardua. Le opere letterarie sono merce da vendere (o svendere).

Una piacevole eccezione è però, per quanto riguarda la mia esperienza, la LFA Publisher, alla quale ho affidato questo fantasy. Una casa editrice giovane, ma formata da un team di esperti che segue l’autore dall’editing alla pubblicizzazione dell’opera, con pazienza infinita e senza chiedere alcun contributo. Questo per me vuol dire serietà. Dare spazio agli autori emergenti valutando le loro opere e, se valide, seguirli passo per passo perchè, almeno nel panorama italiano, da soli sono destinati a predersi. In definitiva, tornando alla domanda, manca la voglia di scoprire opere valide e farsi carico di portarle al pubblico, ignorando le logiche di mercato che troppo spesso non hanno nulla a che vedere con la qualità delle opere prodotte. Ma le eccezioni, per fortuna, ci sono.

Quale rapporto tra la scrittura e il mondo web?

Il web è una infinita fonte di ispirazione, ma anche uno spazio di confronto, una possibilità di divulgazione. Oggi credo che un autore non possa fare a meno del web, perchè è soprattutto sul web che deve cercare il suo pubblico, viste e considerate le difficoltà a cui accennavo poco fa. Il web è una vetrina, se usato in maniera corretta, un modo rapido per far giungere a una moltitudine di persone il proprio pensiero e la propria opera. Ma è anche un mare in cui è facile naufragare, se non si sa bene come muoversi.

Quali sono i suoi progetti futuri?

Spero vivamente di continuare la collaborazione con la LFA, di imparare e migliorare come autore. Il canovaccio per il seguito de “I Figli delle Ninfe” è già pronto e mi appresto ad iniziare la stesura. Mi piacerebbe portare avanti anche il filone del thriller che avevo iniziato ormai più di un anno fa, e spero che il pubblico possa darmi un riscontro positivo incentivandomi in questo sogno. Perchè ovviamente il sogno di ogni autore è quello di avere riscontri positivi da parte di una vasta platea. Tuttavia, se non dovesse accadere, probabilmente continuerò a scrivere. Dopotutto, scrivere mi fa star bene!

Come concludere questa intervista a Mauro Barbarito? Beh dopo aver letto il suo libro per noi c’è senza dubbio una lieta notizia: sapere di poter avere il seguito di questo fantasy. Ci auguriamo di poterlo leggere presto. Aggiungiamo inoltre i complimenti a Mauro Barbarito per il lavoro svolto e allarghiamo gli onori anche alla LFA Publisher, una fresca e bella realtà che mancava nel panorama editoriale italiano.