In quel cielo che ora si é spento.


Un’alba d’argento.
Un silenzio irreale che urla nel cuore.

Mani invecchiate di bambini senza futuro
stringono lucenti armi di morte
in un orgoglio ferito da lacrime brucianti
che restano immobili tra le ciglia infangate dalla violenza.

Sorge il sole sullo spietato scenario
di un presente popolato da scheletri di memorie calpestate.
Un sole che riscalda animi vuoti
logorati da destini segnati dall’odio.

Il domani è solo un sentiero di cadaveri innocenti
con grandi occhi arroccati
tra le rughe di un viso segnato dalla paura
di una vita mai vissuta.

Risuona uno sparo nel silenzio.
Poi un altro. E un altro ancora.
Come a ricordare che l’uomo è solo un bersaglio.

Per riscattare la nullità di una guerra
in cui la vittoria è solo uno sguardo beffardo
che trafigge il pianto disperato
di chi ha creduto nel cielo.


In quel cielo che ora si è spento. Per sempre.