L’ala spezzata

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spezzata

Ascoltando “Il Preludio – in C magg. – J.S.Bach”

 

Si abbandonò nei pressi di quella soglia,

spossato, indolenzito e incurante del fatto che quella potesse essere la porta del paradiso oppure dell’inferno.

Un unico desiderio lo aveva mosso a sopravvivere

a quell’ennesima tempesta:

arrestarsi e riposare … oppure morire.

Poi si sentì avvolto dal tepore di quei palmi

e decise che li’ si sarebbe fermato … almeno un poco.

Il tempo vide il piumaggio asciugarsi e, per l’amorevolezza con la quale venne curato, l’ala guarì.

Un giorno accadde che l’uscio di quella casa si aprisse, sì che decise di andare per la propria strada.

Visse altrove, finché giunse il momento nel quale sentì il bisogno di far ritorno a quell’amata dimora;

la finestra era ancora schiusa, così entrò per posarsi sulla spalla

di coloro che lo avevano accudito

e cantare della sua nuova esistenza…

In tal modo continuò a fare, nel tempo a venire,

ringraziando ogni giorno la vita per quell’ala spezzata.

Commento alla poesia: “Nella tragedia è viva la Paura, ma da essa può scaturire la speranza di rinascere a nuova Vita.”