Il viandante e il cittadino – Poesia di Vivi Santovito

Nel mio cuore c’è un
Tamburo
Che batte più del
Vento
I miei occhi due scintille
Che il mondo
Accenderanno
Le mie gambe in movimento
La vita sfideranno
Un affronto, un confronto
Chissà cosa porteranno?
E sarò vento e sarò foglia
E sarò neve e sarò bosco
Ma una cosa non capisco
Sotto questo cielo fosco
Tu mi guardi, da lontano
Al ripar del tuo confine
Le pupille dilatate
Quasi, forse, ad inveire
Sono vento e sono foglia
E sono neve e sono bosco
Perché allora quello sguardo
Come fossi un esser losco?
Sì, lo ammetto
Un viaggiatore
Per voialtri è un errore
Chissà chi te lo fa fare, la tua vita rischiare
Per poi cosa ottenere?
Tanto male, tanto fiele?
Ma signore, questo è il punto
La fatidica questione
Magari io potrò morire
Durante una perlustrazione
Ma chi il confin non lascia
Chi si tira indietro
Non ha paura di perire
Perché è già morto davvero
E se tu sei uno, e attaccato al niente
Rimani
Io sono vento, sono foglia
Sono neve
E sono il domani.

Il viandante e il cittadino – Poesia di Vivi Santovito