Cosa rivelò la Madonna di Fatima ai pastorelli?

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Cosa rivelò la Madonna di Fatima ai pastorelli? Sabato 13 maggio, la prima apparizione della Madonna a Fatima ha compiuto 100 anni. Correva l’anno 1917, quando tre pastorelli, Lucia dos Santos, Giacinta Marto e Francisco Marto di 9 anni, fratello di Giacinta e cugino di Lucia, mentre badavano al pascolo in località Cova da Iria (Conca di Iria), vicino alla cittadina portoghese di Fátima, riferirono di aver visto scendere una nube e al suo diradarsi, apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con la Madonna.

Dopo questa prima apparizione la donna avrebbe dato appuntamento ai tre per il 13 del mese successivo, e così per altri 5 incontri, dal 13 maggio fino al 13 ottobre. Ma la loro vita non fu facile, anzi.

Non tutti crediamo nei miracoli ma se siete finiti su queste pagine siamo sicuri che siete religioni oppure pensiate che in tutta questa storia possa esserci un pò di verità.

D’altronde quello di Fatima e degli infiniti pellegrinaggi è diventato un fenomeno talmente importante che è un obbligo fare chiarezza.

Ecco cosa cosa rivelò la Madonna di Fatima ai pastorelli

I tre inizialmente furono osteggiati dalle istituzioni portoghesi e dalla Chiesa romana. Ma il loro racconto divenne talmente popolare e le visioni di tante altre persone (anche di livelli d’istruzione maggiori), fecero arrendere entrambi dinanzi ai fatti. Nel 1930 la Chiesa cattolica proclamò il carattere soprannaturale delle apparizioni e ne autorizzò il culto. Vediamo cosa avvenne in quei mesi e quali sono i segreti di Fatima.

Chi sono i tre pastorelli di Fatima

Lucia dos Santos è nata il 22 marzo del 1907 ad Aljustrel, nella diocesi di Fátima, sesta figlia di Antonio e Maria Rosa dos Santos, all’epoca delle presunte apparizioni aveva dieci anni. Nonostante fosse la più grande dei tre pastorelli, non sapeva ancora né leggere né scrivere, poiché la sua occupazione giornaliera ordinaria era di condurre il gregge a pascolare. A seguito delle apparizioni, dopo aver studiato presso il Collegio di Vilar, a Oporto, vestì l’abito religioso con il nome di Maria Lucia dell’Addolorata, a Tui in Spagna.

Fece la professione temporanea il 3 ottobre 1928 e il 3 ottobre 1934 quella perpetua. Il 25 marzo 1948 si trasferì a Coimbra, dove entrò nel Carmelo di Santa Teresa di Gesù con il nome di suor Maria Lucia del Cuore Immacolato. Morì il 13 febbraio 2005 a Coimbra, all’età di 98 anni, il suo corpo venne traslato vicino a quello della cugina Giacinta. Il 13 febbraio 2008, giorno del terzo anniversario della morte di Suor Lucia, il cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per la Causa dei Santi, rese pubblico il decreto del Vaticano per l’apertura immediata del processo di beatificazione.

Francisco Marto è nato l’11 giugno 1908 ad Aljustrel, decimo figlio di Manuel Pedro Marto e Olimpia di Gesù, all’epoca delle presunte apparizioni aveva nove anni.

Viene descritto da Lucia nelle sue Memorie come un ragazzino silenzioso e solitario, spesso intento a suonare mentre le pecore andavano al pascolo. Ammalatosi durante la violenta epidemia di spagnola nel 1918 morì il 4 aprile dell’anno seguente, il giorno dopo la sua prima comunione, alle ore 22:00. I suoi resti mortali rimasero tumulati nel cimitero parrocchiale fino al 13 marzo 1952, quando furono trasportati nella basilica della Cova da Iria, nella cappella al lato destro dell’altare maggiore dove tuttora riposano. È stato beatificato con la sorella il 13 maggio 2000 e canonizzato, sempre insieme alla sorella, il 13 maggio 2017, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario delle apparizioni.

Giacinta Marto è nata ad Aljustrel l’11 marzo 1910, undicesima figlia di Pietro Marto e Olimpia di Gesù, all’epoca delle presunte apparizioni aveva sette anni.

Era la più vivace dei tre, amava molto giocare e danzare mentre il fratello suonava presso i pascoli. Morì il 20 febbraio 1920 nell’ospedale D. Estefânia, a Lisbona, dopo una lunga e dolorosa malattia. Il 12 settembre 1935 la sua salma fu trasportata al cimitero di Fatima, vicino ai resti mortali del fratellino Francisco. Il 1º maggio 1951 i resti mortali di Giacinta, il cui viso fu trovato incorrotto, furono deposti, in forma molto semplice, nella tomba preparata nella basilica della Cova da Iria, nella cappella laterale, a sinistra dell’altare maggiore. È stata beatificata con il fratello il 13 maggio 2000 e canonizzata il 13 maggio di 17 anni dopo, in occasione delle celebrazioni per il centenario delle apparizioni.

Ai tre apparve prima un angelo. 

Lucia dos Santos racconta nelle sue memorie che nel 1915, mentre si trovava con alcune compagne (Maria Rosa, Maria Justino e Teresa Matias) a pascolare le greggi presso i possedimenti paterni, aveva visto una misteriosa figura “simile a una statua di neve”. Fuggita, non volle raccontare nulla ai familiari, cosa che invece fecero le compagne. Fu per questo che Lucia preferì recarsi al pascolo di “Cabeço” con Francisco e Giacinta. Mentre essi si riparavano dalla pioggia e giocavano, era apparsa nuovamente quella figura, “un giovane fra i quattordici e i quindici anni, che il sole rendeva trasparente come se fosse di cristallo”, interpretato come un angelo e precisamente visto come l’angelo della pace.

Questi aveva invitato i bambini a pregare prostrati insieme a lui in riparazione delle offese subite da Dio da parte dei peccatori.

Lucia narra che sia lei che Giacinta potevano udire le parole dell’angelo, solo a Francisco risultava impossibile: egli ascoltava le parole ripetute dalle due compagne. Riapparso nuovamente nell’estate del 1916, si sarebbe rivelato come angelo protettore del Portogallo, ordinando ai tre di fare sacrifici per la salvezza della loro patria, devastata dalle guerre civili. Porgendo il calice a Francisco e Giacinta, aveva ordinato a Lucia di consumare l’ostia, invitando a fare sacrifici in riparazione degli oltraggi al sacramento dell’Eucaristia. Scomparso l’angelo, i pastorelli non avrebbero avuto più visioni fino a quelle del 1917 a Cova d’Iria.

Le apparizioni della Madonna

Il 13 maggio 1917, mentre giocavano sorvegliando il gregge, riferirono di aver notato un lampo improvviso, come di un temporale imminente. Preoccupati per le loro pecore, mentre cercavano di metterle al riparo, notarono un secondo lampo circa a metà strada lungo la discesa, mentre una bellissima signora appariva loro sopra un piccolo elce verdeggiante.

Il racconto prosegue: “Non abbiate paura non voglio farvi del male“, disse la signora; Lucia, sbalordita, chiese: “Di dove venite, Signora?”. “Vengo dal cielo“, rispose, chiedendo ai tre pastorelli di recarsi in quello stesso luogo il tredici di ogni mese, per sei mesi consecutivi fino a ottobre, raccomandando loro inoltre di pregare il rosario affinché la prima guerra mondiale potesse finire e i soldati, fra i quali il fratello di Lucia, potessero tornare alle proprie case. Con queste ultime raccomandazioni la visione scomparve.

Scesi dalla cova i pastorelli tornarono alle loro case. La piccola Giacinta raccontò tutto alla madre che, preoccupata, chiese aiuto alla cognata Rosa, madre di Lucia, che rimproverò aspramente la figlia pensando a una menzogna.

Lucia cercò inutilmente di difendersi dalle accuse ma, vedendo che tutto era inutile, preferì tacere fino a quando non arrivò il 13 giugno, giorno in cui la visione sarebbe tornata a Cova di Irìa. Lucia pregò la madre di farla andare lì, nonostante tutto il paese fosse radunato per la festa patronale di sant’Antonio di Padova. Seguivano questa volta i tre veggenti quattordici compagne curiose e con loro Maria Carreira col figlio, storpio, Giovanni. A mezzogiorno la Madonna, secondo il racconto, riapparve ai pastorelli rivelando a Lucia, che piangeva per i maltrattamenti subiti dalla madre nel mese passato, che Giacinta e Francisco sarebbero presto morti, mentre lei sarebbe sopravvissuta per far conoscere al mondo ciò che aveva visto; detto questo aveva mostrato ai veggenti il suo cuore ferito da spine pungenti, scomparendo infine.

I fedeli attorno all’elce dichiararono di aver visto una nuvola volare via, verso oriente.

Sulla via del ritorno, i pastorelli vennero bersagliati dalle domande dei presenti e furono costretti a tornare a casa. Lì la madre di Lucia accusò la figlia, credendola una bugiarda, poi la condusse dal parroco che la interrogò e le mise il sospetto che quella visione fosse in realtà una manifestazione diabolica. Il 13 luglio i bambini tornarono alla Cova d’Irìa: questa volta erano lì radunate circa cinquemila persone, molte delle quali desiderose di prendersi gioco dei ragazzini. Secondo quanto riferito da Lucia, a mezzogiorno si ripeté l’apparizione: la bambina si lamentò presso la signora per tutti i maltrattamenti subiti, ricevendo come risposta l’invito a offrire le sue sofferenze per la conversione dei peccatori.

Cosa dice il primo e il secondo segreto di Fatima? Vuoi saperne di più su cosa cosa rivelò la Madonna di Fatima ai pastorelli ?

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