Lasciate sfiorire
il ciliegio,
che volino i suoi petali.
Lasciate diffondere
il profumo dei gigli
e dei gelsomini.
Lasciate che l’albero
allunghi le sue radici
nei campi incolti.
Lasciatemi carezzare la luna
con melodie di notti
insonni,
di cantori ciechi,
come cieca
è questa terra,
che piange i suoi figli
senza colpe
e le madri
dai seni scarni
e gli occhi logori.
Lasciatemi raccoglierne le lacrime
tra i fiori dei cimiteri
e i sassi delle macerie.
Lasciatemi qui a cercare mani
per tessere nuovi giorni.