Cataclisma cosmico.


Sincretico petulare del nostro soffio vitale.
Sento un forte livore insipiente
Che poco a poco mi assale.
In quella selva odo rugliare lievemente,
Infida meditazione di guerra amicale.
Scorgo crepuscoli di malvagità sonnolente,
Tra gli strepitii del fanciullo natale.
Tra le braccia di sua madre riposa
Mentre la Terra si trasforma in nebulosa.

L’ardente cupidigia di gloria e potere
È dell’impudico uomo autiere,
che del suo genio un male crea
imbarcando l’anima della moltitudine rea,
che sol di amore avea peccato
proteggendo il suo ultimo fato.
Saranno ancora capaci di amare
I superstiti del narcisismo mondiale?


Cataclisma cosimico