Ortofrutta ad 1 Euro al Kg: i segreti del loro successo

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L’avanzare a oltranza degli ortofrutta islamici e dei “vendotutto” cinesi, é solo una frangia visibile della più ampia colonizzazione, in atto da anni, e da più alti livelli, che sta sostituendo settore dopo settore la nostra piccola e media impresa.

Costoro non sono la causa della sparizione dell’artigianato e del piccolo commercio, solo si inseriscono, opportunisticamente, negli spazi creati dalla crisi accentuandone il decorso. Se cominci ad entrare nei “frutta&verdura“, quasi tutti nordafricani, potrai vedere che il personale viene spostato da uno all’altro di quegli esercizi tutti uguali e disseminati a “tappeto” in tutt’Italia. Intuirai ciò che in molti pensano e che l’informazione conferma con l’aggiunta di dati stimolanti. Stimolanti per certe futuribili situazioni sociali, o addirittura politiche, collegabili ad una prossima leadership territoriale di questi che sono delle vere holding, sostenute da importanti disponibilità di danaro.

É intuitivo che i baldi, e diciamolo, dopo un pò anche un pochino irrispettosi giovanotti, siano solo manovali.

E che a monte dei prezzi concorrenziali stanno i grandi numeri. Quelli del sacrificio dei molti per il risultato finale. Proprio come nel caso delle attività cinesi. La favoleggiata conversione islamica della penisola, di cui il controllo sul settore economico costituirebbe una propedeusi, non nasce probabilmente come aspirazione a priori, ma sta avanzando però anche nel loro immaginario come un’eventualità non così irraggiungibile. Il ricavo economico dei soci, in effetti, non vedrebbe chissà quali arricchimenti. Più che altro redditi comodi, similmente a quelli di chi una volta investiva in titoli (truffatori permettendo).

A fronte dei dignitosi guadagni c’é il sacrificio ad oltranza, per l’occidente quasi schiavistico di raccoglitori e coltivatori di supporto (Indù Pakistani e d’altre regioni del sudest) all’interno dei , “nostri, ” latifondi.

Oltre naturalmente ai braccianti neroafricani, le cui fila stanno, com’era prevedibile, infoltendosi. Provato il rapporto indiretto con la camorra, padrona di buona parte del settore intermediario fra Campania Lazio Abruzzo. A spiegare la sostenibilità di questo business, gli escamotages pianificati dai suoi promotori, quasi tutti esplicitamente affiliati alla “Fratellanza Musulmana”. Il movimento politico-spirituale egiziano, ramificatosi oltreconfine, che al welfare attivo verso i propri emigrati, abbina il sogno, dichiaratamente accarezzato, d’una progressiva espansione fra gli islamici d’Europa, ma non solo.

Accertato é il sovvenzionamento da parte di Arabia Saudita e Qatar, per interessi che non é sempre così facile capire.

Ad esso s’aggiungono lasciti e lavoro gratuito effettuati per puro idealismo ideologico, il tutto favorisce, anzi che no, la sopravvivenza del welfare e, nello specifico, il mutuo soccorso che lega un esercizio all’altro e permette che un negozio in sofferenza trovi nuova vita altrove. L’acquistare collettivamente, e in gran quantità, permette ulteriore risparmio. Anche perché parte della mercanzia non sempre é acquistata fra la “primissima scelta”. (La provenienza anch’essa é da accertare). Si aggiunga l’orario a ventaglio, che il personale é tenuto a garantire alla clientela senza intermezzi, in forza del bisogno, e con il sostegno dalla giovane età.

Infine, sembrerebbe siano d’aiuto espedienti come il vecchio, caro, fallimento programmato. e successive riaperture.

A nuovo nominativo ovviamente. Ma anche ci si affida, quando possibile (dicono le fonti) agli sconfinamenti di comodo, come l”occupazione inautorizzata di suolo pubblico, o la rinuncia a celle frigo per la merce. Che infatti é spostata, qualora avanzi. nei magazzini pilota. Ma ecco dopotutto gli attesi 7 motivi, come da recentissima Pereghiana memoria, per cui preferire i fruttivendoli nordafricani ai nostri.

  1. Sono più economici,
  2. Si spende meno
  3. La frutta costa spesso la metà
  4. La verdura pure
  5. Con dieci euro fai spesa per due, e ti basta per una settimana
  6. Molta roba costa solo 99 centesimi
  7. Rispetto ai tradizionali minimarket risparmi dalle quattro alle cinque euro per volta!

Postilla: che bello se gli economisti scoprissero anche per i nuovi coraggiosi piccoli commercianti, un modo non disumano, di costituirsi in catene di mutuo soccorso.