Occhio bionico ridà la vista ad una donna non vedente

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Raccontiamo la storia di Rozina Issani, una donna pakistana, che ha perso la vista quando era molto giovane a causa di una malattia ereditaria chiamata retinite pigmentosa, che in Europa colpisce circa 200.000 persone.

[dropcap]L[/dropcap]a malattia consiste in una degenerazione cellulare: vengono a mancare i cosiddetti “fotorecettori” ovvero quelle cellule della retina che trasformano il segnale luminoso proveniente dall’esterno, in elettrico. Rozina ha vissuto completamente nella cecità per decenni, fino all’anno scorso, quando, all’età di 53 anni, ha avuto la possibilità di provare un dispositivo microchip, chiamato Argus II, impiantatole chirurgicamente nella retina di un occhio, nel contesto di una sperimentazione medica. Questa tecnologia, comunemente conosciuta come “occhio bionico”, le ha ridonato la vista parzialmente. [pullquote]Questa tecnologia, comunemente conosciuta come “occhio bionico”, le ha ridonato la vista parzialmente.[/pullquote] Argus è stato inventato da Mark Humayun, un oftalmologo americano ed ingegnere presso la University of Southern California. La società Second Sight iniziò la produzione di Argus nel 1998, con 200 milioni di $ in sovvenzioni e fondi di venture capital. Il primo prototipo è uscito nel 2002, seguito da un modello più avanzato, Argus II, nel 2007. Entrambi i sistemi sono stati specificamente progettati per le persone con retinite pigmentosa, la malattia di Rozina.

[dropcap]U[/dropcap]na volta superati i test ed avuto l’ok da parte del dottor Devenyi l’unico problema per Rozina era il costo dell’operazione: 190 mila dollari. Grazie ad una raccolta di beneficienza ed una grande donazione di  Sally Horsfall Eaton, il sogno di Rozina si rese possibile. Di seguito il video che racconta brevemente la sua storia.

[dropcap]V[/dropcap]i riportiamo, inoltre, alcune delle affermazioni rilasciate da Rozina come risposta ad alcuni curiosi utenti di Reddit: “Posso vedere le forme per lo più, ma posso anche vedere le facce, senza molti dettagli, naturalmente. Posso vedere i fari delle auto di notte, le linee bianche quando sto attraversando la strada. Ho visto la grande luna piena, l’altro giorno. Posso anche ora vedere le porte della metropolitana che si aprono e chiudono e questo è di grande aiuto per me. Una volta che sono sul treno posso finalmente vedere quali posti sono vuoti in modo da non sedermi più su nessuno haha“. Ebbene si Rozina grazie ad Argus è sicuramente rinata con impatti evidenti sul suo sense of humor.

E in Italia? Dopo una prima fase sperimentale è arrivata l’autorizzazione alla commercializzazione grazie al riconoscimento del marchio CE in Europa lo scorso anno. Sono quindi stati operati diversi pazienti anche in Italia ed oggi i pazienti italiani hanno la possibilità di sottoporsi a questa operazione assistiti dal servizio sanitario nazionale.