La Guerra era finita ma non per lui, ilTenente Hiroo Onoda

La Guerra personale del Tenente Hiroo Onoda

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La Guerra era finita, ma non per Hiroo Onoda. Se pensavate che i tedeschi sanno essere severi con se stessi… non avete conosciuto i giapponesi.

Siamo nel 1945 e il Magg. Yoshimi Tanigushi del Servizio Segreto dell’Esercito imperiale ordina:

Resti qui, qualunque cosa succeda verremo a riprenderla

Sono in due che rimarranno in attesa, ma l’ordine lo ricevette il tenente Hiroo Onoda.

Dopo trenta anni, avete letto benissimo, dalla fine della seconda guerra mondiale… il tenente si arrende al nemico.

Il Tenente Hiroo Onoda, infatti, rimase per ben 30 anni ignaro del fatto che la guera fosse finita. Il suo paese si era arreso, ma lui non lo sapeva. Restò quindi in isolamento nella giungla delle Filippine.

Ma chi era Hiroo Onoda?

Nel 1944, all’età di 22 anni, fu inviato null’isola filippina di Lubang, circa cento chilometri al largo di Manila. Il suo compito era quello di infiltrarsi tra le linee nemiche per compiere atti di sabotaggio e ricognizione. Lo doveva fare in totale solitudine senza alcun aiuto dall’esterno e fino al ricevimento di ordini contrari. Ordine che evidentemente non arrivò mai. Ignaro, dunque, che la guerra fosse finita, il tenente rimase isolato per ben 29 anni nutrendosi di frutta, radici e prede occasionali che raramente riusciva a cacciare.

Ma come è possibile che non fu mai rintracciato per quasi 30 anni?

In realtà, il tenente sfuggiva ogni qualvolta vedeva la polizia locale ma anche tutte le volte che vedeva delle pattuglie giapponesi. I connazionali lo stavano cercando ma lui li scambiava per pattuglie nemiche. Rimane da capire come sia potuto rimanere all’oscuro di tutto questo. Non gli è mai venuto in mente di ritornare temporaneamente nella vita civile, quindi fuori dalla giungla, e osservare cosa stesse succedendo?

Solo il 9 Marzo 1974, grazie all’invio di un suo ex superiore riuscì a ricevere finalmente l’ordine che la sua missione era ampiamente terminata.

Il tenente dopo un breve ritorno in Giappone si è rifatto una vita in Brasile dove si sposo e gestì con successo una piantagione. Ritornò comunque in Giappone e scrisse anche una autobiografia sulla sua esperienza quasi mitologica.