Come dietro l’angolo … sono passati più di 30 anni

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Carla camminava tranquillamente, il treno sarebbe partito tra un’ora, come dietro l’angolo lui la chiama. Un tuffo al cuore, come dietro l’angolo sono passati più di 30 anni … colpa mia, colpa tua, chissà pensa Carla nel vederlo.

“Hai il tempo per un caffè, le dice lui?”

Lei tra il sorpreso e il felice, ma si pensa. In auto a ripercorrere luoghi dimenticati, i loro luoghi di un tempo, della loro passione. Carla per uno strano destino, sono anni che viene nominata commissaria d’esame nella città martire, Cassino. Ogni anno vorrebbe sapere chi ha distrutto l’abbazia, città martire, un’afa incredibile, dei boati che sembrano un nuovo bombardamento, sembra che dipenda dalla falda acquifera. Il fiume, è qui, è la, comincia la giostra dei ricordi, il carosello delle accuse. Nel bar di un tempo davanti alla giovane barista lui:

“avremmo avuto una figlia di 30anni, oggi nonni ti avrei sposato nuovamente”

“AZZ” dice lei, “in 30 anni quante cose insieme, come dietro l’ angolo ti cambia la vita, ma tu cosa ne sai di me, è poi non mi sarei laureata, una figlia con te, non sei venuto tu quella sera, sei sparito tu…”

”No, cara femminista mia, avrei fatto il padre, tu studiavi, e poi tu volevi una storia del se ci vediamo, ci vediamo, volevi una storia che si confermasse ogni giorno.”

”Ma tu”, obietta lei…La  giovane barista con i caffè ‘‘vi aspetto tra 30 anni per sapere quante volte vi sposate e divorziate, senza la rottura di preti e di avvocati, fatemi sapere quando esce questo romanzo, voglio la prima copia autografata.”

Carla si avvicina alla tazzina di caffè, lui estrae la pistola, guarda la barista:

”Domani compra la stampa cittadina.”

Carla è in un lago di sangue.


Come dietro l’angolo