Macumba. Una sciocchezza – per chi ne è interessato

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Macumba. Nel Terreiro di Aboliçao c’è stata una grande confusione.

Durante una sessione di macumba la medium Joanna Dos Santos Campos è stata posseduta da non so quale spirito. Si è messa a camminare sulle pareti con la testa parallela al pavimento, e a vomitare. Ha vomitato su tutto il pavimento del Terreiro.
Joanna Dos Santos Campos è un’onesta e bionda casalinga, moglie di Gleison Andrade Campos e madre di Wilson, un bellissimo mulatto di due anni e mezzo, bimbo mascotte del Terreiro.
E’ una donna calma, un’abitudinaria che cucina tutti i giorni pollo, riso e fagioli, e condisce l’insalata per il marito e per il figlio (e qualche volta per il padre, il nonno di Wilson, l’unico genitore che le è rimasto).

Non ha grilli per la testa, legge poco e vede molta televisione, soprattutto le telenovelas della Globo.

Fa la spesa nel mercato vicino a casa, si preoccupa per l’ondata di violenza che minaccia la nostra città. Si preoccupa soprattutto per suo figlio, lo protegge; quando lo lascia all’asilo dopo un’ora telefona per sapere se va tutto bene.
Joanna è una persona normale che, come è tradizione nella sua famiglia, tutti i venerdì veste vestiti bianchi (una lunga e bella gonna ricamata a fiori, bianchi) e va al Terreiro di Aboliçao, vicino a casa. Aboliçao è un quartiere un po’ trascurato. Le pareti dei palazzi sono un po’ scrostate. Le strade intasate, disordinate, i bar un po’ sporchi. I clienti dei bar vestono magliette delle squadre di calcio un po’ vecchie e sdrucite. La sera però nelle balere più eleganti le bande di samba suonano per una platea di gente allegra e un po’ ubriaca.

Joanna vive in mezzo a questa gente che lavora nel centro della città, negli uffici della Presidente Vargas, ma anche vicino alla stazione dei treni Central do Brasil o nella stazione della metro.

Suo marito è uno degli addetti alla sicurezza della compagnia Metro Rio. Trascorre il giorno e a volte parte della sera osservando i video, i filmati delle telecamere, studiando la gente che si muove fra i treni.
Joanna l’altra sera, come tutti i venerdì, è arrivata puntuale al Terreiro. Ha salutato tutti. Ha compiuto i suoi rituali, acceso le candele, si è infilata le sei, sette collane colorate e ha partecipato alla sessione. Nel mezzo della sessione però una visitante, un’adolescente bellissima le si è avvicinata perché era il suo turno. Nel Terreiro funziona così: le persone, i visitatori ritirano all’entrata un biglietto con un numero.

Dopo i preliminari, dopo i canti, i balli e l’aspersione dell’incenso nell’ambiente, i medium vestiti di bianco, una parte dei medium, quella composta dai più vecchi, dai più evoluti, entra in trance, viene posseduta.

Sei, sette persone non sono più loro ma ospitano dentro di loro un altro spirito. E’ questo nuovo spirito che riceve i visitatori del Terreiro, quelli che vengono da fuori, che non si vestono di bianco, quelli che hanno preso il biglietto con il numero. E’ un incontro tra “visitanti”, quindi, spesso proficuo per entrambe le parti. Ma non l’altra sera. Joanna infatti stava aiutando un’amica, questa sì in trance. Lei non lo era. Lei era Joanna e nient’altro che Joanna e aiutava l’amica. Accendeva le candele che lo spirito ordinava di accendere. Aveva appena appizzato un sigaro che lo spirito, attraverso la bocca dell’amica in trance, avrebbe fumato, quando l’adolescente sexy ma non volgare, sexy e discreta, sexy senza volerlo dare troppo a vedere, le si è avvicinata.

Era il suo turno, aveva il numero sette.

L’adolescente a piccoli passi si è posizionata davanti allo spirito e a Joanna, quando lei ha sentito una vampata di calore provenire dal basso, un fuoco, si è sentita come se stesse camminando sui carboni ardenti e si è messa a correre. Ha percorso tutto il Terreiro in lungo e il largo e poi è zompata sulla parete, ha fatto un salto di un paio di metri e il fatto innaturale, inverosimile è che il corpo le è rimasto parallelo al pavimento.

Dove ha trovato tutta quella forza, dove ha trovato la coordinazione? Joanna è una donna grassottella, una casalinga …

Mentre lei saltava sulle pareti (è arrivata a zompettare fino all’angolo tra il soffitto e la parete, mantenendo la stessa posizione: busto eretto parallelo al pavimento) l’adolescente visitante si è stesa per terra, apparentemente svenuta, e lo spirito in piedi dietro di lei ha agitato uno strumento indigeno chiamato chocalho che produce un suono come di sabbia mossa dal vento.

Joanna è finalmente scesa dalla parete e ha vomitato.

Ha vomitato tanto che abbiamo passato il resto della serata a ripulire il pavimento. Comunque, dopo quindici minuti di panico (e il vomito sparso qua e là per la sala) lei si è ripigliata, ha pianto sì, ma è tornata in sé, l’adolescente si è rialzata da terra e lo spirito indigeno ha dato la benedizione a entrambe. Più tardi il Pai de Santo ha spiegato che uno spirito malvagio era uscito dall’adolescente ed era entrato dentro Joanna e che, pulito il vomito, preparato il bagno d’erbe per lei e per l’adolescente, adesso era di nuovo tutto sotto controllo.

Macumba – di Matteo Gennari

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