Acqua, io ti uso, ti bevo e ti spreco,
senza rifletter, poiché tu sola sei l’eco…
del mio agire, che non vuole mutare,
ti trovo ovunque, non ti devo cercare.

Forse è questo, che non posso capire
chi è senza te, quanto deve soffrire…
perché tu sei vita, donata ad ognuno
“naturalmente”… d’escluso, nessuno!

Il tuo fluire, il tuo scorrer gorgoglia,
fermarti… è l’unico tuo controvoglia,
no, non lo accetti, almeno il percorso
tu, vuoi tracciartelo… senza rimorso…

Hai scelto strade che non vuoi mutare
in tutto il mondo… vorresti arrivare;
io, ho tentato di deviarti il cammino
ti sei arrabbiata!! Crudele destino…

Molti han pagato, quel mio errore…
sento ancora, un macigno sul cuore;
ti lasci usare, senza mai lamentarti…
solo il tuo letto… non posso toccarti.

Racchiudi in te, un dolore costante…
per chi non ha, la tua linfa importante,
han visi smunti e lo sguardo perduto
son giunti alla fine e poco han bevuto!