Hitler guardava Biancaneve e i 7 nani di sera di nascosto.

Ognuno ha le sue manie. Ma cosa si nascondeva dietro a questa ossessione?

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Hitler guardava Biancaneve e i 7 nani. Voi direste. Chi se ne frega. Lo abbiamo guardato tutti quanti e non siamo diventati dei dittatori mitomani. Che notizia è?

D’altronde Disney ha milioni di proseliti non solo tra i piccini ma anche tra gli adulti. A chi non piace Biancaneve? Quanti di voi hanno sognato di essere il principe azzurro o di essere baciati al posto di Biancaneve?

Adolf Hitler. Il nome fa pensare automaticamente a momenti bui della nostra storia contemporanea.

Il Nazismo, la Seconda guerra mondiale, la strage di ebrei. In pochi però vedono in Hitler un provetto pittore e, ancora di meno conoscono il suo lato spiazzante: amava i cartoni della Disney. Su tutti Biancaneve e i 7 nani, al punto che li disegnava pure. Vediamo dunque di seguito il lato teneramente spiazzante di Adolf Hitler, con la sua passione per i teneri nani della Disney.

Volete sapere cosa si nasconde dietro a questo vizio apparentemente innocuo? Hitler guardava Biancaneve e i 7 nani.

Sembra che Hitler avesse sin da piccolo la passione per il disegno. La perdita dei genitori prematuramente incrementarono questa sua passione tramite l’utilizzo della fantasia. A scuola Il Führer era il primo della classe. Ma il suo temperamento era abbastanza turbolento come potete immaginare. Il risultato fu quindi l’allontanamento. Adolph amava disegnare gli edifici e i paesaggi urbani e per questo motivo puntava all’Accademia delle Belle Arti di Vienna.

Tornando al nostro argomento è vero che Hitler guardava Biancaneve e i 7 nani con ossessione?

Ad onore del vero i film di Disney era vietati nella Germania dell’epoca. Si diceva che erano prodotti da una cultura nemica. Erano prodotti, in altre parole, per dare l’impressione al mondo che la cultura americana fosse di gran luna superiore. Hitler però se li guardava eccome. Come faceva? Se li faceva proiettare segretamente la sera. L’ossessione principale era per i sette nani che gli ricordavano appunto gli gnomi delle Fiabe che leggeva da bambino.

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