Ahi bella libertà, come tu m’ài, partendomi da me, mostrato quale era ’l mio stato, quando il primo strale fece la piagha ond’io non guerrò mai! Gli occhi invaghiro allor sì deʼ lor guai, che ʼl fren de la ragione ivi non vale, perchʼànno a schifo ogni opera mortale: lasso, così da prima gli avezzai! Né mi lece ascoltar chi non ragiona de la mia morte; et solo del suo nome vo empiendo lʼaere, che sì dolce sona. Amor in altra non mi sprona, né i pieʼ sanno altra via, né le manʼ come lodar si possa in carte altra persona. – Ahimè, dovʼè andato a finire il mio libero arbitrio? Perché tu, strale dʼAmore, hai colpito ancora il mio cuore, che non guarirà più? – ‘Ahi bella libertà, come tu m’àiʼ
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