La presenza e l’influenza della cultura e della cucina asiatica in Europa è sempre più importante. Ormai siamo degli abitudinari del sushi e dei ristoranti cinesi. Sappiamo distinguere un ramen da una zuppa di noodle vietnamita o coreana.

Il numero crescente di viaggi nell’est asiatico e la presenza massiccia di quartieri asiatici nelle città europea fanno ormai di noi europei, un pò meno noi italiani, degli esperti di cucina internazionale. Capita spesso quindi di trovarsi a dibattere sulla bontà della cucina italiana rispetto a quelle di altri paesi e di porsi la classica domanda: “Chi ha inventato gli spaghetti?” Con risposte del tipo:

  • noi abbiamo inventato gli spaghetti.
  • non è vero esistevano già in Cina. Li ha portati Marco Polo.

Insomma chiacchiere da bar che spesso si chiudono con ricerche su google. I motori di ricerca però non hanno sempre la risposta a tutto e non sempre queste discussioni riescono a placarsi.

Dobbiamo dire però, che per quanto possa essere vero che Marco Polo abbia contribuito all’arrivo degli spaghetti in Italia, la verità è un altro per i seguenti motivi:

  • in Cina si mangiavano gli spaghetti già da molto tempo ma erano di soia e non di frumento;
  • testi che risalgono a circa 100 anni prima del viaggio di Marco Polo parlano di spaghetti prodotti con il frumento nella zona di Palermo. Ma erano di origine araba.

Quindi tra i due litiganti il terzo gode.

Chi ha inventato gli spaghetti di frumento ormai tanto amati in Italia? Gli arabi.

C’è una cosa da dire per concludere. Indipendentemente da chi li abbia creati, è fuori discussione che l’Italia sia quella che ha contribuito a renderli famosi in tutto il mondo.

Che aspettate allora? Correte a prepararvi un bel piatto di spaghetti alla carbonara, o alle vongole. O se siete fortunati di trovarvi in una grande città andate ad assaggiare un buonissimo ramen giapponese.