Giungemmo sul margine di una sponda franosa

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Giungemmo sul margine di una sponda franosa che era formata da macigni precipitati, spezzati e raccolti in un semicerchio, in posizione dominante rispetto al fondo che stiva le anime in un modo più ripugnante; e lì, a causa del fetore nauseante che esala in eccesso il basso Inferno, ci avvicinammo, indietreggiando, alla copertura di un grande sepolcro, sopra la quale io lessi una scritta che diceva: ‘Conservo le spoglie di Anastasio II papa, il quale allontanò Fotino dall’ortodossia’.

“La nostra discesa dovrà essere ritardata, in modo che l’olfatto si abitui in qualche modo e prima al soffio fetido; e poi non vi presteremo più attenzione”. Così Virgilio; e io gli dissi: “Trova qualche rimedio in modo che non si sciupi il tempo”. Ed egli: “Guarda che rifletto su ciò”.

Da La strada dei dannati

Parafrasando lʼInferno dantesco

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Carlo Rocchi

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