Io mi rivolgo indietro a ciascun passo

Là dove il poeta, andandosene dalla sua amata, sente che a ogni passo che fa aumenta il peso del suo corpo.

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Io mi rivolgo indietro a ciascun passo
col corpo stancho ch’a gran pena porto,
et prendo allor del vostr’aere conforto
che ’l fa gir oltra dicendo: Oimè lasso!
Poi ripensando al dolce ben ch’io lasso,
al camin lungo et al mio viver corto,
fermo le piante sbigottito et smorto,
et gli occhi lagrimando abasso.
Talor m’assale in mezzo a’ tristi pianti
un dubbio: come posson queste membra
da lo spirito lor viver lontane?
Ma rispondemi Amor: Non ti rimembra
che questo è privilegio degli amanti,
sciolti da tutte qualitati humane?

– là dove il poeta, andandosene dalla sua amata, sente che a ogni passo che fa aumenta il peso del suo corpo. E quell’allontanamento, unito al pensiero della caducità del tempo, lo fanno piangere: Allora Amore gli risponde che ciò rappresenta il privilegio di chi ama: esser liberi da ciò che è un obbligo a chi non sa amare? –

” Io mi rivolgo indietro a ciascun passo ”
di Francesco Petrarca