Dintorno al fosso vanno a mille a mille

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Dintorno al fosso vanno a mille a mille …

Dopo che davanti al poeta, fermo insieme a Virgilio su un pendio scosceso entrambi in procinto di scendere, si è mostrato un fiume rosso vermiglio di forma circolare – come del resto gli aveva anticipato poco prima il maestro – e dopo aver informato di ciò il lettore, che sempre di più si sta appassionando al resoconto di questo incredibile viaggio, Dante ci informa che tra la base della scarpata e il fiume (peraltro, senza che egli ci dica il suo nome, fino a quando non sarà Virgilio a pronunciarsi in merito verso la fine del quattordicesimo canto), corrono i centauri tutti in fila, adeguatamente dotati di archi e frecce, a quel modo che sulla Terra erano soliti andare a caccia. Inferno, canto dodici, oltre un terzo della narrazione.

“Vedendoci scendere”, egli prosegue “si fermarono tutti, e dalla schiera che correva a ranghi serrati nella fascia di palude compresa tra gli ultimi sassi del declivio e la riva fluviale, si partirono in tre con archi e dardi scelti prima e con cura nella faretra”.

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