Berlusconi e le 16 schifezze in 16 anni di politica

Molti coraggiosi ancora tifano per lui ...

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Berlusconi e le 16 schifezze. È dalla caduta del primo Governo del ‘94, che Berlusconi viene dato per finito. Ma poi ha vinto altre due elezioni (2001 e 2008), perdendone due (1996 e 2006) ma solo perché il centrosinistra si era presentato con un’armata Brancaleone che andava dai post-comunisti ai post-democristiani, passando per radicali e socialisti. Una mera sommatoria di voti durata di fatto due anni. Le ultime due elezioni, del 2013 e del 2018, sono finire con un pareggio e un quarto posto. Finendo però per la prima volta in una posizione di subalternità rispetto alla Lega trainata dal fenomeno Salvini (18% contro il 14%).

In molti hanno danno per finito Silvio Berlusconi.

Ma è davvero così? Difficile da dirsi, è già risorto troppe volte e inaspettatamente. Ma cosa ci lascerebbe eventualmente Berlusconi dopo un quarto di secolo tra governo ed opposizione? Sicuramente tante promesse tradite, soprattutto per la mancata rivoluzione liberale tanto millantata ad ogni campagna elettorale (pure l’ultima). In particolare, per l’abbattimento di burocrazia e tasse. Ma a parte qualche imposta come l’Ici, che in realtà ha finito solo per rovinare i comuni e la tassa di successione (che gli ha permesso di lasciare ai suoi figli un Impero senza particolari problemi fiscali), la pressione fiscale non è certo stata abbassata.

Ma non è solo questo… Berlusconi e le 16 schifezze che ha fatto.

1 – Lo scudo fiscali in favore di chi ha capitali all’estero. Norma che favorisce pochi furbi che hanno prima tentato di frodare lo stato. Penso che non ci sia bisogno di aggiungere altro.

2- Abbassamento dell 1% delle tasse dirette. Questa norma sembra positiva ma non lo é. Infatti la conseguenza è che gli enti locali per recuperare la perdita hanno dovuto alzare le tasse del 45% per garantire la fornitura dei servizi nelle città.

3- Candidatura di persone con sentenze già passate in giudicato. Una vergogna.

4- Grazie alla nuova legge elettorale gli italiani non hanno più potuto scegliere i candidati. Questo compito, infatti, spettava infatti alle segreterie di partito.

 

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