Silent Party. Ne avete sentito parlare?

Il più vecchio riferimento al silent party risale ad una fiction del 1969. Quando nel Finnish science-fiction films Ruusujen Aika (“A Time of Roses”) i personaggi indossavano delle cuffie durante una festa.

Il concetto è stato utilizzato anche da eco-attivisti nei primi anni 1990, utilizzando le cuffie durante feste all’aperto per ridurre al minimo l’inquinamento acustico ed il disturbo della fauna locale. Nel maggio 2000, durante la trasmissione BBC Live Music, si è tentuo un “concerto silenzioso” presso il Chapter Arts Center di Cardiff, dove il pubblico ha ascoltato il gruppo dei Rocketgoldstar e diversi dj attraverso le cuffie senza fili.

Il termine “silent disco” è stato coniato nel 2005 al Festival di Glastonbury in Inghilterra, dove sono state utilizzate le cuffie per evitare di violare le restrizioni sull’inquinamento acustico.

C’è poi il silent concert, un concerto in cuffia, una manifestazione di musica dal vivo in cui il pubblico, nella stessa sede dove l’artista esegue la performance, ascolta la musica attraverso le cuffie. L’idea è nata nel 1997, quando Erik Minkkinen, un artista di Parigi, ha trasmesso un concerto su internet per tre ascoltatori in Giappone.

Ok, singoli eventi particolari possono anche andare bene. Nonché fini ambientali come quelli di ridurre l’inquinamento atmosferico. Ma farci delle feste di compleanno, delle uscite tra amici, delle serate nei locali, la trovo una cosa sbagliata.

Volete saperne di più della nuova moda giovanile del Silent Party?

Il Silent Party non è una festa come le altre: lo avrete capito. Immaginatevi di andare in discoteca ed avere la musica profusa nelle cuffie e non nell’ambiente come siete abituati normalmente. Un party silenzioso quindi, per chi vi osserva o per i vicini di casa ma non per le vostre orecchie. Che strana cosa immaginatevi a danzare con una ragazza che vi piace e non potergli parlare perché ha le cuffie sulle orecchie. E se voleste chiedergli ciao come ti chiami? Amarezza un party non party.

Ma da dove nasce questa moda del Silent party?

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