JP Morgan e le Criptovalute. Qualche mese fa il CEO della nota banca d’affari JP Morgan tuonò contro le criptovalute bollandole come “frode”, e innescò di fatto uno scivolone di questi asset sui mercati finanziari. A dire il vero sono state diverse le circostanze nelle quali il colosso americano ha preso le distanze dal mondo di Bitcoin e compagnia. Suona così come una sorta di punizione del contrappasso quella che si è abbattuta sula nota azienda finanziaria americana. Infatti ora dovrà pagare una multa salatissima, indovinate per cosa? Aver frodato i suoi clienti sulle transazioni di valute virtuali. Eh già, proprio quelle tanto criticate.

Le accuse a JP Morgan

L’accusa formulata contro la banca americana è di aver imposto tassi di interesse e commissioni da capogiro a quei clienti che hanno comprato criptovalute attraverso la carta di credito. Si tratterebbe di un colpo basso inflitto ai propri clienti. Visto che il cambio delle regole riguardo alla compravendita di valute digitali sarebbe avvenuto senza fare alcuna comunicazione ai propri clienti.

Da gennaio 2018 infatti JP Morgan ha iniziato a considerare gli acquisti di crypto come operazioni di cash advance. In pratica come se fossero prelievi fatti con carte di credito e/o di debito (operazioni che sono tradizionalmente soggetti a tariffe). Chi sa come funziona il trading Bitcoin (in Italia anche) sa che si maneggiano fiumi di denaro, spesso con oscillazioni notevoli tra profitti e perdite. Questo ha fatto passare quasi inosservate le commissioni di JP Morgan. Ma un certo Tucker se n’è accorto e ha denunciato il fatto, dopo essersi visto addebitare 143 dollari di commissioni e 20,61 dollari di interessi.

JP Morgan e le Criptovalute.

L’aspetto per certi versi comico è che la banca che accusava di frode le valute virtuali (anche se in seguito sono stati fatti dei mezzi passi indietro), ha commesso una specie di truffa proprio sulle valute virtuali. Che, va sottolineato, in questa vicenda non c’entrano un bel nulla. Sono stati sullo un presupposto per il comportamento scorretto della banca d’affari. Altrettanto paradossale è che questa vicenda emergeva quando, dopo un periodo complicatissimo, la quotazione di Bitcoin registrava un forte apprezzamento: +10,7% realizzato in poche ore, per la gioia di chi adottava strategia bande di Bollinger e Rsi 60 secondi. Addirittura meglio faceva Ripple, capace di crescere di quasi 14 punti percentuali.

Per la cronaca, oltre a dover rispondere del suo comportamento alle autorità finanziarie, JP Morgan si è vista si è vista recapitare un citazione in giudizio dal signor Tucker, che ha chiesto il risarcimento delle somme versate più.un milioni di dollari di danni per aver in questo modo minato il rapporto di fiducia tra lui e il sistema.