Attacco in Siria. Ci risiamo, una nuova guerra in Medioriente. L’ennesima dell’ultimo trentennio. Iniziò Bush padre in Iraq alla fine degli anni ‘80, poi si fermò perché capì che rimuovere Saddam avrebbe destabilizzato l’area. Poi proseguì il suo successore, il democratico Bill Clinton, con l’operazione Desert storm dieci anni dopo.

Arrivò Bush figlio e invase prima l’Afghanistan, come reazione all’11 settembre in quanto quel Paese dava rifugio ai terroristi. Poi puntò sull’Iraq, rimuovendo, contrariamente a quanto fatto dal padre, Saddam. Poi toccò alla Libia, con Francia e Gran Bretagna in testa per rimuovere il dittatore Gheddafi.

Ed ora si va in Siria, dopo 7 anni di una guerra che ha raso al suolo il Paese e massacrato centinaia di migliaia di civili. Mentre quasi 5 milioni sarebbero gli evacuati dal Paese. Il 14 aprile Stati Uniti, Francia e Regno Unito lanciano un attacco missilistico contro le forze governative di Bashar al-Assad, con obiettivo primario i siti di produzione di armi chimiche del governo siriano.

Nei primi raid vi sarebbero stati tre obiettivi colpiti: un centro di ricerca scientifico sullo sviluppo delle armi chimiche nell’area suburbana di Damasco e due depositi, di cui uno quello di Sarin, che si trova ad ovest di Homs.

Volete saperne di più sul perché gli occidentali con l’ attacco in Siria si starebbero sbagliando.

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