Turner al Chiostro del Bramante a Roma. Fino al 26 Agosto

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Per chi, come il sottoscritto, non fosse ancora andato a vedere l’eccezionale mostra di opere di J. M. W. Turner al Chiostro del Bramante a Roma, c’è ancora tempo fino a Domenica 26 agosto 2018.

di Paolo Nicoletti

Turner. Opere della Tate fino al 26 agosto 2018. Sino a domenica 26 agosto 2018 è aperta la mostra di opere di J. M. William Turner a Roma in Via della Pace presso il Chiostro del Bramante, dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Sarà aperta fino alle ore 21 il Sabato e la Domenica. La biglietteria chiude un’ora prima. Informazioni e costi dei biglietti su www.chiostrodelbramante.it/post_mostra/turner/.

Per l’ufficio Stampa: info@adicorbetta.org, comunicazione@chiostrodelbramante.it.

La mostra, unica ed irripetibile nel suo genere, comprende più di 90 opere del grande Joseph Mallord William Turner (1775-1851) artista, pittore, incisore e grande maestro dell‘acquerello e della pittura paesaggistica. Ci sono quindi studi, schizzi, disegni, acquerelli e dipinti ad olio mai giunti in Italia. Turner è stato sin dal 1802 membro effettivo della Royal Academy di Londra, e vi ha tenuto sin dal 1811 conferenze in veste di professore di prospettiva.

La Royal Academy lo aveva premiato sin dal 1793 per un suo disegno di paesaggio.

Figlio di un barbiere, J. M. William Turner eseguì il suo primo album di schizzi a Sunningwale nelle vicinanze di Oxford,nel 1789. Ebbe la fortuna di poter vedere dal vivo molte opere di grandi acquarellisti inglesi in quanto frequentatore del cenacolo di artisti che si riunivano intorno al dottor Thomas Monro, che tra l’altro era medico curante del grande acquarellista inglese John Robert Cosenz e di altri artisti, tanto da poter accumulare una grande galleria di opere pregiate.

Turner è il più celebrato pittore inglese, il padre dell’arte moderna (father of modern art) secondo John Ruskin, che oltre ad essere il più famoso critico d’arte ed intellettuale e filosofo dell’800 fu anche grande estimatore ed esecutore testamentario di Turner.

 Ruskin era tra l’altro influenzato dalle idee di Saint-Simon, tanto da scrivere “ Unto this Last” (Fino all’Ultimo), libro assai apprezzato da Gandhi per la critica all’egoismo capitalistico e per le idee di uno Stato coordinatore di una società organica in cui le classi sociali potessero armonizzare felicemente senza egemonie e tirannie delle une sulle altre. Le idee di Ruskin sul restauro moderno influenzarono anche gli italiani Camillo Boito e Gustavo Giovannoni ed il restauro scientifico moderno secondo la formulazione della Carta di Atene del 1931. Le idee di Ruskin sul restauro potrebbero essere state influenzate dalle sue discussioni con Turner.

Ancora oggi gli artisti anglo-sassoni maggiormente dotati di carica artistica innovativa vengono premiati con il Premio Turner, il Turner Prize.

Poiché questa mostra segna l’inizio di una importante collaborazione tra il Chiostro del Bramante e la Tate Britain di Londra (una delle quattro Gallerie che compongono la Tate Gallery), possiamo ipotizzare altre grandi mostre di opere inglesi in tempi futuri non lontani.

Turner è famoso anche per i suoi numerosi viaggi all’estero e soprattutto in Italia. Proprio nel belpaese, tra l’altro, dipinse un’Eruzione del Vesuvio nel 1817 e celebrati paesaggi di Roma, Milano,Torino, Lerici, Verona, Como, Paestum e Venezia (famoso acquerello del 1819, San Giorgio Maggiore dalla Dogana). A Roma, con il patrocinio di Antonio Canova, venne nominato membro onorario dell’Accademia di San Luca.

Turner, con le sue forti connotazioni innovative e romantiche nonché con la sua visione contemplativa e carica di mistero, ha influenzato varie generazioni di artisti: da Monet a Klee, da Kandinsky a Klimt, fino a Rothco e Turrel.

Un altro pittore del suo tempo si chiamava William Turner e per distinguere i due artisti si è soliti indicare questo secondo e molto meno famoso Turner come “Turner of Oxford” (1789-1862).

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