Lo sport che tradisce, vittima del business e della popolarità

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Lo sport che tradisce. Dal libro di Daniele Proto: “Lo sport Tradito” (Edizioni Gruppo Abele).

Lo sport è fatto di risultati, di prestazioni, di regole precise.

Ma il business, la ricerca forsennata del denaro e della popolarità ci ha fatto assistere in questi anni a contraffazioni, al ricorso sistematico al doping, a brogli, a una geopolitica corrotta per l’assegnazione dei grandi eventi a nazioni senza storia come il Qatar. “Lo sport tradito” di Daniele Poto (edizioni Gruppo Abele, 204 pagine) cerca di riabilitare la corretta etica portando alla luce o riesumando storie dimenticate, in particolare documentando 37 vicende in cui non ha vinto il migliore.

Lo sport che tradisce…

Si passa dal calcio all’atletica al poco trasparente ciclismo del caso Armstrong (sette successi nel Tour de France improvvisamente depennati dall’albo d’oro dopo la scoperta della pratica sistematica del doping) approdando persino a un caso di partite truccate negli scacchi. In ballo- come non ci si attenderebbe nello sport– la vita ma anche la morta, ricordando la misteriosa scomparsa di Bergamini, definito il “calciatore suicidato”.  Un libro che richiama la responsabilità critica dello sportivo a 360 gradi e non quella del bieco tifoso. Il prezioso volumetto sarà distribuito nelle principali librerie e su tutte le piattaforme editoriali a partire dal 23 febbraio prossimo e si propone come un possibile strumento didattico nelle scuole per una corretta interpretazione dell’agonismo.

F.E.

Lo sport che tradisce
Lo sport che tradisce. Dal libro di Daniele Poto: “Lo sport Tradito”. Edizioni Gruppo Abele.