Chi è la dittatrice del nuovo millennio? Non è una donna. Parliamo della tecnologia, l’unica che controlla davvero le nostre vite.

La persona chiamata non è al momento raggiungibile”. E’ la sentenza emessa da una voce registrata, impersonale e lontana, che al giorno d’oggi causa così tanta ansia e agitazione. E non è l’unica. Tra le frasi più temute c’è anche “la rete non è disponibile”, ossia c’è assenza di campo. E ancora: “impossibile inviare il messaggio”, “batteria quasi scarica”, “la connessione Internet è stata disattivata”, “il credito è insufficiente” e via dicendo.

Ma, recentemente, una cosa in particolare è temuta. La comparsa delle spunte blu su Whatsapp, senza, però, essere seguita dalla risposta del nostro interlocutore. Esse appaiono, infatti, ogni volta che un messaggio inviato con l’applicazione sopra citata viene visualizzato dalla persona con cui stiamo scrivendo; se quest’ultima non risponde nonostante la comparsa delle spunte blu, però, significa che ha deliberatamente ignorato il nostro messaggio. È sicuramente una delle maggiori cause delle discussioni tra le giovani coppie, che spesso iniziano con la frase, detta in tono estremamente accusatorio e indagatorio:

“perché hai visualizzato e non hai risposto?”.

L’altro, con le spalle al muro, risponderà che deve essere stato un errore dell’applicazione, ma entrambi sono consapevoli che essa non sbaglia mai (o quasi).

Whatsapp, con il quale si possono “spiare” le persone che conosciamo controllando il loro ultimo accesso, ossia l’orario in cui hanno usato il programma per l’ultima volta, è l’applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo, con miliardi di downloads. Ciò dimostra come l’era delle lunghe telefonate tra amiche e fidanzati sia finita, lasciando il posto ai messaggi, inviati e ricevuti a ogni ora del giorno, ininterrottamente, tanto da rendere le “vittime” completamente dipendenti.

Non esiste genitore che non si sia mai lamentato del fatto che i propri figli stiano sempre attaccati al cellulare, con lo sguardo basso, le dita che scrivono freneticamente e il cervello disconnesso dal resto del mondo.

Non bisogna condannarli troppo, però. Una delle cause dell’utilizzo compulsivo del cellulare è sicuramente che molti ragazzi, soprattutto durante l’adolescenza, hanno la costante paura di sentirsi soli. Per questo cercano in tutti i modi di mantenersi in stretto contatto con gli amici, soprattutto con quelli lontani con cui non è possibile vedersi spesso. Inoltre, anche i genitori hanno iniziato ad essere contagiati dalla tecnologia: molti di loro sono iscritti a Facebook, sul quale, alcuni, pubblicano più foto e post dei loro figli, sbirciano i profili dei loro colleghi e si rimettono in contatto con i vecchi compagni di scuola. Gli anziani, invece, sembrano più affezionati ai tablet, con i quali possono guardare video e ascoltare la musica dei loro tempi.

L’abuso della tecnologia, quindi, si sta espandendo a macchia d’olio, anche tra le generazioni che fino a qualche anno fa non sapevano nemmeno accendere un computer.

Il cellulare in particolare è diventato un prolungamento artificiale del nostro braccio, una protesi permanente che controlla le nostre vite.  E se cade e si rompe, è decisamente peggio di quando, magari, è il nostro migliore amico a cadere, spezzandosi pure una gamba.

I libri sono digitali, la musica si scarica da Internet, lo shopping si fa su e-Bay e Amazon; persino la scuola, così tradizionale in Italia, sta diventando tecnologica, e tra molti professori sta prendendo piede l’utilizzo dell’ e-mail o di Whatsapp per inviare i compiti agli studenti (il che è una vera disgrazia: pensate a tutti i ragazzi che, magari, stanno aspettando un messaggio di vitale importanza dal fidanzato e, invece, si ritrovano tra i nuovi messaggi i compiti da fare).

In poche parole, è la tecnologia la vera dittatrice del nuovo millennio.

Tutti ne siamo schiavi, dai bambini ai più grandi, e se il cellulare si spegne, se il computer si blocca o se il tablet si rompe cadiamo tutti nella disperazione più totale, perché ormai sono parti integranti delle nostre vite, e non potremo mai più farne a meno.


La dittatrice del nuovo millennio, la tecnologia.