Vita da corsia. L’influenza è arrivata e quest’anno prende l’intestino. I bambini della elementari devono aver fatto il vaccino ma ciò non li rende del tutto immuni.

In fondo è solamente un po’ di febbre, ma con l’avvicinarsi del carnevale questo piccolo malessere può essere molto scomodo. I piccoli ospedalizzati invece​, giocano tra di loro e si avvalgono dell’ausilio di dottori-clowm che li fanno divertire e fanno fanno​loro scordare il brutto posto in cui si trovano. Vi è una caposala allegra e ridanciana, che serve i pasti come al MC”Donald’s e misura la temperatura con gentilezza e tatto.

Certo sarebbe meglio stare a casa propria ma se forzatamente si è costretti ad una degenza, tante possono essere le piccole cose comuni che allietano le giornate di questi bimbi.

La bua dell’acqua calda, il pigiamino a righe per immedesimarsi nel film “la vita è bella”. Non possono mancare poi l’orsacchiotto che è il loro compagno, la musica dello zecchino d’oro e, logicamente in questa era futuristica in cui ci troviamo, tablet e smartphone per farli giocare a Monopoli​ sul computer. I compiti di scuola vanno fatti ugualmente. Non si possono dimenticare frazioni, analisi grammaticale e leggere uno di quei libri per ragazzi (ad esempio Zanna Bianca) che restano dei classici per gli alunni di tutti i tempi può servire per un domani già molto vicino in cui si tornerà a casina e si racconterà a genitori, nonni ed amichetti la propria esperienza da malati.

Vita da corsia – di Mariangela Ferrarini