Federica Ricci a DonnArte a Frosinone

Potresti stare delle ore ad interrogarti sulla figura della donna, il perché dei suoi gesti, delle sue azioni.

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Saletta piazza Vittorio Veneto, la mostra delle artiste a Frosinone, stili diversi, voci diverse che narrano il mondo artistico Federica Ricci, una formazione artistica, liceo artistico Anton Giulio Bragaglia, Accademia Belle Arti Ha già partecipato a collettive e anche a personali.

Nasce pure lei artisticamente tra gli artisti “ARTQUBE” di Rocco Lancia, il direttore artistico della rassegna ArtiinCentro, patrocinata dalla assessora del centro storico Rossella Testa. Federica Ricci usa riciclare il materiale, collage, acrilico su tela. In questa occasione ha presentato “Imperfezioni”. Potresti stare delle ore ad interrogarti sulla figura della donna, il perché dei suoi gesti, delle sue azioni. Potresti scrivere racconti diversi, intrecciare incipit diversi, modificando l’iter della sua composizione. Spostare le quatto immagini, sei entrato inconsapevolmente in una grande metafora della donna moderna. Un messaggio molto forte quello di Federica Ricci, la donna che vive di istinti distanti. E’ anche la donna che si interroga sul perché delle sue scelte, la donna che tiene sempre qualcosa fuori posto e che meccanicamente ripete dei gesti. Un ombrello che prendi, porti con te, lo lasci aperto e non serve più, non piove, ma l’ombrello resta aperto.

Una donna si affaccia sulla finestra del mondo, sembra quasi lanciarsi nel vuoto o semplicemente lasciarsi rotolare, perché quando la vita comincia a rotolare, a prendere una piega diversa da come l’avevi sognata, conviene rotolare.

Impossibile localizzare nel tempo e nello spazio la protagonista della metafora della donna, come se fosse una storia ciclica della vita di tutte le donne. Cambiano i secoli, ma le donne stanno sempre attorno al telaio a interrogarsi sui perché, ad indagare, a scorticarsi da sole. Una tematica quella di Federica Ricci di estrema attualità. Ovvero chi sono le donne, dove vanno, cosa vogliono. Federica Ricci è molto solare, il suo sorriso parla per lei. E’ ottimista e lo deduci da come ha disposto le quattro tele. Se l’incipit la donna che sembra lanciarsi nel vuoto dalla finestra fosse stato collocato come finale avremmo scritto un noir. Freud invece avrebbe scritto un trattato sull’ombrello, sostantivo maschile. Si sarebbe interrogato se l’ombrello fosse stato la metafora dell’uomo moderno, che sparisce nei momenti cruciali e appare quando non piove.

Stazionate davanti alle tele di Federica Ricci e scrivete la vostra storia.