Lettera al mio professore

Spiega perché odi il tuo professore

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Caro professore,

ho deciso di scrivere proprio a lei, adesso.

Probabilmente mi spinge a farlo la certezza che lei non leggerà mai queste righe, e per sempre porterò questo peso dentro me insieme al suo ricordo.

Le scrivo dopo un anno e mezzo dall’ultima volta che ho ascoltato la sua voce o una sua spiegazione.

Non so bene cosa dire, o meglio lo so.

Preparo questa lettera da tempo.

Ma è proprio questo il punto: questa lettera è composta da frammenti.

Pezzi che non riesco a mettere insieme.

Una volta lei ci diede un tema, con una delle sue tracce strane e divertenti.

Per una come me quei compiti erano sfide, che coglievo e accettavo.

Quel compito però non l’ho mai fatto, non ho mai provato nemmeno ad abbozzarlo.

Non ne capivo il senso e ciò mi sconfortava, mi rendeva vuota.

La traccia non la ricordo più con precisione ma c’era un punto, una parte:

“spiega perchè odi il tuo professore”

insomma, era qualcosa del genere.

Io non riuscivo proprio a capire: come potevo trovare dei motivi per odiarla se era l’unica persona che davvero stimavo?

Poi ho capito.

Io la odio e so perché.

La odio perché credeva in me.

La odio perché aveva riposto in me la sua fiducia, ed io l’ho tradita.

Mi odio perché sono diventata ciò che odia lei.

Perché ho deluso le sue aspettative.

Ero diversa e sono diventata come tutte le altre.

Ho lasciato che le mie debolezze, le stesse che poco tempo fa credevo di poter controllare, mi portassero dove finiscono tutti i ragazzi della mia età.

Mi odio perché ho spezzato promesse silenziose, fatte di sguardi.

Perché non posso più tornare indietro.

Perché non voglio farlo.

La odio, la odio perché mi ha sempre messo in faccia la realtà.

Mi ha addestrata e sembravo pronta, ma non lo sono stata abbastanza.

Le mie certezze crollano come castelli di carta, e il vento che le butta giù porta il mio nome.

1 COMMENT

  1. Ciao Francesca, non so nemmeno io per quale motivo mi sia imbattuto in questa tua pagina. Leggendo ciò che hai scritto mi sono sentito vivamente toccato e mi sono ricordato di una persona che avrebbe dovuto avere il buon gusto di scrivermi una lettera identica alla tua ma non lo ha mai fatto. Non proprio una mia allieva, ma comunque una persona a cui ho insegnato tanto senza volere nulla in cambio, ricevendo al contempo solo profonde delusioni. Non conosco la tua storia ma dubito che tu abbia potuto fare peggio di questa persona, molto probabilmente sei solamente molto dura con te stessa. Proprio a causa del profondo sentimento che mi ha ispirato questa tua lettera, mi piacerebbe ascoltare la tua storia e parlarti della mia, magari potresti scoprire che sei molto meno colpevole di quanto pensi. Scrivimi al mio indirizzo se vuoi, ciao! serpidone@gmail.com