Due cuori… Alessandro e Asia

Lui era nella sua voce, perché da quando lo aveva conosciuto, aveva capito finalmente che cosa significasse ridere, ridere fino alle lacrime.

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Alessandro e Asia

Due cuori… Alessandro e Asia

Arrivai a casa e mi accorsi che lui era li, proprio sotto il portico. Fissava il cielo come si fissa disperatamente un amico quando si ha bisogno di qualche consiglio. Lui cercava nell’infinità del cielo le parole giuste da dirmi. << Cosa ci fai qui?>> gli domandai… con lo sguardo basso e il cuore che mi martellava nel petto, attesi la sua risposta, che infondo al mio cuore conoscevo già.

<< Ti stavo aspettando, ora lasciami parlare >> mi supplicò… sapevo che se gli avrei permesso di andare avanti, non sarei più riuscita a rimanere ferma sulla mia scelta, ma non potevo fermarlo, perché mentre la mia testa mi diceva di farlo, il mio cuore non voleva sentire ragioni.

Il mio cuore si ribellava al mio corpo, alla mia anima, alla mia testa, non voleva lasciarlo andare per nulla al mondo. Così il mio cuore che conosceva perfettamente i suoi battiti, quei battiti che io sapevo con certezza fossero solo per me, mi tradì.

<< Asia, non lascerò che tu butti via il nostro amore, non ti lascerò scappare da me, dal mondo intero, e da te stessa. Non ora che finalmente ti ho trovata… Non m’importa di quello che pensi tu, perché so esattamente che i tuoi pensieri non coincidono con quello che prova il tuo cuore, perciò io non me ne andrò, fattene una ragione. >> Lui non si arrenderà pensò, ora che la voce di Alessandro aveva iniziato a tremare, e che le sue guance erano rigate dalle lacrime, capi che non avrebbe avuto scampo, che quel ragazzo con la sua dolcezza era riuscito ad accedere ad ogni possibile organo del suo corpo.

Lui era nei suoi occhi, perché era grazie a lui se era riuscita finalmente a vedere la bellezza della vita. Era grazie a lui se da quegli occhi ormai spenti da tanti anni, una lacrima che fosse di gioia o di dolore, fosse riuscita di nuovo a venir fuori… Almeno pensò. Era riuscita a piangere, in qualche modo tutto il dolore accumulato negli anni di sofferenza che gli erano stati imposti era riuscito a venir fuori. Anche se era sicura che dentro ce n è fosse ancora in abbondanza.

Lui era nella sua voce, perché da quando lo aveva conosciuto, aveva capito finalmente che cosa significasse ridere, ridere fino alle lacrime.

Lui era nelle sue braccia, che conoscevano soltanto il calore e la fortezza del suo corpo, soltanto in quelle braccia Asia riusciva a sentirsi protetta.

E infine lui era nel suo cuore. Armato di pazienza era riuscito ad accedere al suo cuore chiuso a doppia mandata, era riuscito a soggiornavi e ancora oggi era l’unico inquilino. Ecco perché lui non voleva farsene una ragione, non voleva lasciare quel cuore che era stato sfitto per troppo tempo, perché era riuscito a ristrutturarlo e ad amarlo come se fosse stato suo sin da sempre, come se lui fosse l’unico proprietario, come se quel cuore non dovesse conoscere più alcun battito se non quello del suo cuore. Per questo stasera era venuto qui, voleva quel cuore più di ogni altra cosa al mondo, non gli importava se in giro ce n’è fossero milioni capaci di renderlo felice, lui voleva soltanto il cuore di Asia, e non aveva alcuna intenzione di sloggiare.

Il tono dolce della voce di Alessandro, la strappò dai suoi pensieri, riportandola di nuovo ad incrociare i suoi occhi. << Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti ?>> gli domandò lui, Asia lo ricordava benissimo, avrebbe voluto dirgli che sin dal primo momento aveva capito che lui era una persona speciale, ma si limitò ad un cenno del capo e lo lasciò proseguire. << Tu eri bellissima, erano le una sera di fine estate, camminavi sul lungomare, avevi un vestito, era lungo e bianco, con delle piume di pavone incise verso sul tessuto, i tuoi capelli erano raccolti in uno chignon legato con un foulard verde che richiamava le piume del vestito, e il colore dei tuoi occhi. Avevi una valigia con te, era tutto ciò con qui era partita dalla tua città, mi chiedesti,

<< Scusi, sa per caso dove posso trovare un posto per dormire? >>

<< Non riuscivo a staccare i miei occhi dai tuoi, ero come rapito, con un sorriso ti risposi che l’albergo più vicino si trovava a 200 chilometri, in un attimo il tuo viso diventò bianco come il tuo vestito, e io non potei fare a meno di sorriderti, quando ti dissi che stavo scherzando, mi sorridesti, è io in quel momento ricordo di aver pensato, di non aver mai visto un sorriso più bello di quello… >> Asia ricordava quel giorno che aveva cambiato la sua vita, era scappata dalla sua città per vivere una nuova vita, una volta raggiunta Napoli aveva conosciuto Alessandro, e da lì lui l’aveva aiutata ad ambientarsi, e con lui era riuscita ad aprirsi e a parlare della sua vita.

Alessandro la fissava pronto a riprendere ciò che stava raccontando, così Asia lo fissò senza dire una parola.

<< Asia, puoi farmi credere che la tua mente può dimenticare tutto, può cancellare i momenti, i ricordi, gli occhi in cui si è persa, ma il cuore non dimentica, e l’amore non può sparire, perché tu sei la mia Asia. Tutti i colori che adesso ti sembrano grigi, si trasformeranno in rosa. E le stelle, quelle che ci hanno tenute compagnia nelle notti che i nostri cuori si sono fusi, un giorno ti sembrerà di poterle toccare, quel giorno io sarò lì accanto a te >>

Asia aveva iniziato a piangere mentre Alessandro si era teso in avanti e con la semplicità più assoluta l’aveva stretta a sé.

<< Alessandro. >> Asia riuscì a malapena a pronunciare il suo nome, mentre stretta tra le sue braccia, respirava il suo profumo, quel profumo di protezione. << Alessandro, io…. io Ti amo, ma ho paura, ho paura che il passato possa tornare a cercarmi e che tu non possa sopportare di perdermi. >>

<< Anima mia, io non ti perderò, tu non mi perderai, noi non ci perderemo. Siamo fatti per stare insieme lo capisci? nessuno potrà portarti via da me, io ti proteggerò sempre, non avere paura con me sei al sicuro, saremo felici vedrai…. ti renderò la ragazza più felice del mondo, sarò tuo e soltanto tuo… Ti amo Asia, ti ho amata ancora prima di conoscerti, e continuerei ad amarti anche se non ti avessi mai conosciuta,>>

Dopo tutte le dichiarazioni di Alessandro, Asia ignorò la sua testa e si lasciò andare finalmente al suo bacio. Un bacio dolce, passionale, un bacio d’amore.

<< Asia, voglio farti un ultima domanda, quel giorno… Il giorno in cui ci siamo conosciuti, indossavi quell’abito bianco che a me tanto piaceva, ti ricordi? >>

Asia fece un cenno con il capo mentre Alessandro la guardava con i suoi meravigliosi occhi dolci, e con il suo sorriso irresistibile per qualsiasi donna, un leggero venticello si era alzato nell’aria catturando l’attenzione di entrambi, Alessandro scostando i lunghi capelli di Asia dal viso, prosegui:

<< Amore mio, voglio che tu indossi di nuovo quel colore, quel colore bianco, ma stavolta voglio che ci sia un lungo strascico, e un lungo velo, lo faresti per me? Se ti chiedessi di sposarmi, mi sposeresti? >> Asia stentava a credere alle sue parole, aveva sempre creduto di non meritare il suo amore, ma invece si sbagliava… Alessandro era la persona con cui avrebbe voluto passare il resto della sua vita. Il suo cuore che ormai era uscito fuori dal suo petto gli sussurrò la risposta. Guardandolo negli occhi gli chiese: << Me lo stai chiedendo? >> con un filo di voce aggiunse, << Dimmelo >>

<< Vuoi diventare la donna della mia vita? La madre dei miei figli? Vuoi diventare mia moglie? >>

Con un sorriso Asia si avvicinò e rispose alla sua domanda.

<< Si, lo voglio, voglio essere tua moglie.>>

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