VIVA VIRTÙ DISPREZZIAMO
Non andateci soli
Voi che siete lontani da casa
Gli sciagurati annunci economici
E le spezie polinesiane vi stanno aspettando
Toglietevi i panni di investigatori privati
Non è il vostro mestiere
L’operetta morale è la rovina delle convenzioni
E dei neologismi
Per contro è l’archetipo dei ricchi straccioni
Assisi sui banchi di giada
Viva virtù disprezziamo
Perché la corrente elettrica
È venuta a illuminare i falsi pudori
E a biasimare pederasti violini di cemento armato
Che dondolano appesi su alberi di mele avariate
Viva virtù disprezziamo
Perché sullo sfondo di una cieca fotografia
Eroi superstiti ritornano dal fronte di guerra
Dentro un cesto multicolore
La notte che li aspetta è delle più propizie
Per un viaggio interstellare
Ma trovano un poliedrico mucchio di ossa
A dire loro di no
L’armonia di un sogno
Non assiste più
Al dischiudersi di corolle floreali
Sensibili a un pur pallido sole
Ben venga l’inverno
Se viva virtù disprezziamo
Perché noi lo sappiamo
Che verrà anche la vanità
Della fine del mondo
Carlo Rocchi
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