I lavoratori della P.A. hanno detto No! La mancetta non serve !

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I lavoratori della P.A. hanno detto No! La Triplice ha scommesso sul potere di Renzi, che ora si è frantumato contro un muro che, con grande determinazione, aveva voluto, progettato e costruito egli stesso. E contando su detto potere ha voluto inscenare e preteso quell’ormai tragicomica farsa della sottoscrizione esclusiva del protocollo Madia lo scorso 30 novembre. E, ancora più grave, anche qualcuno degli esclusi, scommettendo sul potere e sulla permanenza al Governo di Renzi e della Madia, ha chinato il capo e si è precipitato a sottoscrivere (a posteriori) il medesimo Protocollo con le mancette.

E, infine, come se non bastasse, al belato degli ABBIAMO FIRMATO IL CONTRATTO” si è aggiunta pure la voce della Ministra della Salute.

Tutti travolti da un insolito destino: tutti travolti dal “NO!” di quegli italiani che alle mancette preferiscono salvaguardare la propria integrità, la propria dignità.

Tutti travolti dall’arroganza. Tutti travolti dalle manie di grandezza e dalla spregiudicatezza di voler spazzar via la concorrenza. Un “No!” che non risolve i problemi di questo paese ma che, di sicuro, riporta i palloni gonfiati con i piedi per terra.

Viviamo in un paese che è pieno di difetti ma che è capace di dire No alle toppe che sono peggio del buco che dovrebbero tappare. Certo il nostro federalismo è appena accennato, immaturo, e lascia sotto molti punti di vista alquanto a desiderare, ma la saggezza degli italiani sta in quel vecchio detto popolare che si traduce in: “piuttosto che niente è meglio piuttosto”. Ecco, piuttosto di una riforma che ci propinava un nuovo centralismo è meglio questo federalismo straccione; piuttosto che un monocameralismo del premier è meglio un bicameralismo in cui le due parti siano obbligate ad una mediazione.

E allora il grande belato degli “ABBIAMO FIRMATO IL CONTRATTO” che fine farà?

Farà la fine delle pecorelle che lo hanno intonato. Il governo che lo ha sottoscritto è durato, letteralmente, quattro giorni e poiché quell’accordo è basato su delle promesse ben precise che chi subentra non potrà mantenere (a partire dai contenuti della riforma della ministra Madia) quell’accordo vale quanto una scritta sulla neve quando c’è il sole.

La riforma della ministra Madia, con ogni probabilità, abortirà per la scadere dei tempi concessi dalle varie deleghe. Anche se resteranno in piedi alcune parti già approvate definitivamente. E sarà l’ennesima riforma della pubblica amministrazione incompiuta. Ma anche questo è l’effetto delle varie anomalie del nostro Paese dove si procede a colpi di maggioranza anche su questioni e regole che riguardano tutti come quello del funzionamento delle pubbliche amministrazioni.

La Triplice, CGIL-CISL-UIL (e la Confsal dopo), hanno puntato su Renzi, e Renzi ha perso quindi, inequivocabilmente, anche loro hanno perso. Soprattutto la dignità. L’arroganza, quella no, è troppo radicata nel loro DNA per perderla dopo una sola sconfitta.

I lavoratori della P.A. hanno detto No!

Ufficio Stampa FSI.