Tutti i segreti per riuscire a vivere a colori

FORNITECI GLI STRUMENTI IDONEI PER MIGLIORARCI, PER AVERE LA FORZA DI COMBATTERE E DI VINCERE.

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Vivere a colori si può? Noi giovani, sempre più spesso, siamo costretti a vederci impotenti davanti al sistema corrotto che sta dilagando senza tregua.

Fin dai primi anni di scuola primaria, i bambini sono sottoposti a rigidi metodi che non fanno altro che ostacolare la loro naturale creatività, chiudendoli in schemi di apprendimento sterili ed infecondi. Il bambino non ha il tempo per apprendere le nozioni e farle proprie, e così anche il giovane, si ritrova chiuso in un contesto scolastico dove a prevalere è il più ruffiano, il più simpatico, il più adulatore e, solo di rado, il più volenteroso.

Entra già in contatto con un mondo che non gli sta insegnando nulla, se non il modo di imbrogliare il prossimo per trarne fini personali.

Le scuole sono fatiscenti, spesso mancano le aule idonee, le sedie, i banchi, per non parlare dell’igiene sanitaria totalmente inesistente. Ci tengono per ore in aule che non riescono a garantirci nemmeno la serenità mentale, ed in tale clima totalmente sfavorevole le raccomandazioni regnano sovrane, lasciando spazio solo a quello che ha più conoscenze e che si impegna ad ostacolare gli altri. Dov’è finita la φιλανθρωπία che Menandro si impegnava a divulgare? La citazione “Homo sum. Humani nihil a me alienium puto” di Terenzio che tanto ha fatto discutere sul valore di quella “humanitas” tipicamente latina sta sparendo, per far spazio ad un mondo in cui a vincere è il più forte, il più imbroglione.

Cosa credete di insegnarci? Tutti quei valori che cercate di rendere nostri restano fini a se stessi se non vi impegnate a dimostrarli.

E così i giovani, con un grande bagaglio di nozioni, con una personalità pari a zero perché hanno imparato solo a stare zitti e ad accettare tutto ciò che veniva loro imposto per non perdere neanche un decimo del loro famigerato voto, si allontanano dall’istituzione scolastica per farsi spazio nel mondo del lavoro: Diritto inviolabile sancito dalla costituzione.

Ma quale lavoro? Dov’è questo lavoro?

Se per i padri di famiglia con figli a carico il lavoro è difficile da trovare, per noi giovani trovare un lavoro equivale a trovare l’ago in un pagliaio. E, così, col dolore nel petto, sono costretti a lasciare la patria e, come Lucia che si appresta a lasciare i monti nel suo doloroso addio, si avviano, con pochi soldi in tasca ma tante speranze nel cuore. Rassicurano i genitori: quell’esilio avrà un lieto fine.

Ci stanno rubando il futuro.

L’esperienza all’estero dev’essere una scelta, non un obbligo. Un ragazzo senza il sostegno della famiglia può demotivarsi facilmente, ed un Paese che non garantisce lavoro ai suoi figli, come si può definire tale? C’è bisogno davvero di tutto in questo Paese, perché non si fa mancare alcun problema. Abbiamo bisogno di giustizia, per insegnare a quelli che verranno dopo di noi qual è il modo di vivere. Lo urlava disperatamente l’ultimo Leopardi con la sua “Ginestra”: tutti insieme contro ogni male, solo così si possono evitare colpi spiacevoli della “τύχη” quella sorte che sovrasta, da sempre, le azioni umane.

Abbiamo bisogno di amore, solidarietà, rispetto.

Citando Hegel mi verrebbe da dire “l’arte è morta” egli, per “morta”, intendeva che quel sinolo di spirito e natura era svanito, l’arte non riusciva più ad esprimere la realtà dei fatti. Così come lo Stato, oggi, non sa garantire i diritti dei cittadini. Oggi mi vien da dire: “lo Stato è morto” ed essendo i cittadini lo stato stesso, stiamo morendo anche noi dietro questo sistema che funziona male. C’è bisogno di ribellarsi a questo mondo che non vuole più garantirci nulla, che ci vuole vedere come guerrieri imperterriti, dimenticando che anche il divo Achille combatteva con l’armatura e lo scudo.

FORNITECI GLI STRUMENTI IDONEI PER MIGLIORARCI, PER AVERE LA FORZA DI COMBATTERE E DI VINCERE.

Col dolore nel petto, stacco quest’altra pagina di diario ed affacciandomi alla finestra vedo le gocce di pioggia scendere e posarsi sull’erba. Piove incessantemente, fuori come nel mio animo. Sono giovane e ho tanta voglia di vivere a colori, di combattere, di vincere. Ho voglia di cambiare questo mondo che non mi piace per niente. Voglio rivoluzionare la mia esistenza, voglio un mondo dove non esista il ricco e il povero, ma dove chiunque possa vivere in pace e in serenità, con amore. Voglio un mondo dove i giovani abbiano non solo sogni, ma anche possibilità.

Piove, ma dietro una nuvola riesco ad intravedere un raggio di luce.

Quella luce siamo noi giovani, nascosti dietro le nuvole della generazione che ci ha preceduti, troveremo il modo di imporci e di far tornare il sereno.

Siamo pronti a vivere a colori. Ci riprendiamo quello che è nostro: il sole.