Rapiscimi
nel cielo della notte,
negli equinozi di primavere
accattivanti, giovane luna.

Fa che io ascenda
al tuo bagliore,
alle strade albine
del tuo alone
fino a restarci, attratto
da bellezze innaturali,
lontano dagli umani sentimenti.

Fammi scordare
il corrotto e il corruttibile
che albergano
in questa landa senza cuore,
dove le idee s’ammalano d’inedia.

Tienimi stretto ancora,
riempi di baci la mia bocca,
amante dalle vesti bianche
e dall’odor di zagara
e rendimi ancora sognatore
che genera pensieri
all’infinito
in questa terra distratta
e senza storia.


Luna