Le tue mani non mi piacevano. Erano appuntite

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Le tue mani non mi piacevano.

Erano grandi e secche. Lunghe. Appuntite. La tua pelle era dura. Graffiante. Macchiata. Le tue mani non mi piacevano. Carezzavano ‘l mio corpo di bambina. Viscide. Sporche. Le tue mani non mi piacevano e non mi piacevano le tue carezze, finte e dolorose. Non mi piacevano i tuoi baci, bagnati e inquinati. Eri sporco d’amore folle o d’odio inspiegabile.

Eri intriso di geniale pazzia.

Il mio corpo era lindo. Pulito. Candido. Era. Com’una bambola già programmata, t’ubbidivo. Senz’un lamento, senz’una lacrima, senz’una parola. Docile. Mansueta. Inerme. Ma, poi, un urlo, forse, ti spezzò l’incantesimo. Urlai. Mi spezzai. Mi lasciasti per terra. Sbattuta, umiliata, ammazzata. La gente passava e nessuno vedeva. La gente sentiva e nessuno ascoltava.

Nessuna sirena a rincorrerti. Nessuna sirena a raccogliermi.