Versi a buon mercato

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Stamattina sono stata svegliata da alcuni uccelli venuti a posarsi sull’albero di prugno che abbraccia la finestra della mia camera di letto.

Non mi alzai, accesi solamente la luce per prendere qualcosa da leggere. Nel caso il sonno fosse ritornato avrei dovuto solo girarmi e continuare il riposo. Dal cumulo di libri che stanno sul mio comodino, prendo una delle raccolte di Gaetano Longo, inviatami via posta come omaggio del poeta stesso per la traduzione che io feci della sua prima raccolta “Giochi d’equilibrio”. Lo conobbi personalmente nel 1994, quando soggiornava nel mio paese per partecipare di nuovo alle “Serate poetiche di Struga”. Una manifestazione poetica con fama internazionale che raccoglie poeti da tutto il mondo già da più di 50 anni. Quell’anno fu pubblicata la sua raccolta “Posti comuni” in lingua macedone tradotta da Naum Kitanovski, uno dei primi professori di lingua italiana presso la cattedra di lingue romane all’Università ‘Cirillo e Metodio’ di Skopje.

Nel 1997 Gaetano Longo ricevette il premio dal quotidiano “Nuova Makedonija” per il miglior canto letto quell’anno a Struga.

L’anno successivo, dopo il suo ritorno a Struga lo incontrai di nuovo. In quell’occasione ebbi l’onore di vedere “Giochi d’equilibrio‘” pubblicata in spagnolo e italiano. L’edizione in lingua macedone arriverà solo nel 2014, malgrado diversi tentativi precedenti che andarono falliti. Uno dei più noti poeti macedoni e teorici acaddemici Matevski Mateja, che seguiva il suo lavoro fin dagli albori, in occasione della pubblicazione di una delle sue successive collezioni – “Cicatrici per la memoria” (2003) – nella parte introduttiva della traduzione in macedone  dirà quanto segue:”… Leggendo la poesia di Gaetano Longo percepisco come sia un poeta tutto incapsulato nel cercare la propria identità, in primo luogo  quella umana e morale e attraverso di lui, o meglio, in unione con lui, troviamo la sua sensibilità di paroliere e la peculiarità della sua personalità creativa. Quella personalità, fatta di sensi e di pensieri legati al mondo interiore e al mondo nel quale e per il quale si deve vivere, dirige la sua curiosità poetica verso il vasto campo della ragione che è il motivo di cui e per cui si crea la sua poetica.”

Questa volta ho scelto tre poesie della raccolta “Versi a buon mercato” pubblicati nel 2009, per presentarle ai fedeli lettori di BombaGiù.

GAETANO LONGO

L’ALFABETIZZAZIONE

Oggi non cerchiamo il silenzio
per fare un squallido gioco di società.
È vero.
Cadiamo uno a uno
in misterioso ordine alfabetico.
Cantiamo sempre inni di gloria
a questo Dio
anche se non riesce a insegnarci l’amore.
Ma oggi
abbiamo libertà di parola
se ne resta ancora qualcuna
e allora prendiamola tra le braccia
e culliamola.
Insegniamole a ridere
portiamola a spasso.
Abbiamo libertà di parola
solo se la prima parola che le insegniamo
è libertà.

VERTIGO

Mi terrorizzano i i fiori appassati
lo sguardo di un gatto che mi fissa
gli aerei notturni
le voci telefoniche
gli amori che finiscono.
Mi deprimono le foto dei miei capelli lunghi
le cicatrici che lasciano il tempo col suo passo sicuro
i visi ai quali non so più dare un nome.
M’intristisce il sigaro che si spegne tra le dita
una poesia che aspetta di essere capita
lo sguardo anziano che vive di ricordi.
L’abilità più grande
è quella di riuscire a scansare tutte queste cose.
Il resto viene da sé
dall’alba al tramonto
senza fretta.

LA VENDETTA

(alla maniera di Jotamario Arbeláez)

A quel giudice
che voleva fregarmi la vita
e che è riuscito a fregarmi
solo una carriera militare
al quale sono comunque sopravvissuto.

A quella professoressa di lettere
che voleva schiacciare la mia adolescenza
per un’ antipatia senza senso
e che è stata incancrenita
della propria cattiveria.

A quel soldato
che in una giornata di sole
mi ha sparato da un carro armato
buttando giù mezza casa
riempendo di crepe
la mia fiducia negli uomini.

Auguro a tutti ciò che si meritano
in questo e nell’altro mondo
e sogno la loro faccia
quando capiti loro tra le mani
qualche piccolo articolo
o un libretto consumato
che vaga per il mondo
e che dice tra le righe:
Gaetano Longo, Poeta.

(Dalla raccolta “Versi a buon mercato”, Trieste, 2009)

(Nota introduttiva e scelta delle poesie a cura di Biiljana Biljanovska)