Le orbite di Medusa.

Osservo i tuoi occhi arrabbiati
che dardi squarciano il cielo,
riempi di sangue malato
quegli uomini che dicesti d’amare.

Non fecero nulla di male
se non profferire parole
in giorni che sanno di sale.

Sei donna che vive il silenzio
che gli altri non posson vedere,
tu desti condanne e sentenze
a docili uomini inani,
rendendoli pietre perenni
che il mondo saprà riscattare.

Adesso che hai spento il tuo fuoco,
la vita ritorna a garrire,
minuscola rondine vola
negli archi celesti del mare.


Le Orbite di Medusa –

Poesia di Sebastiano Impalà