I cinesi hanno inventato la carta ignifuga e idrofuga

270

La Cina, dove la carta è stata inventata circa 2000 anni fa, inventa un nuovo tipo di carta costituita da un rivoluzionario materiale ignifugo e idrofugo.

Scienziati cinesi hanno annunciato di aver sviluppato una nuova forma di materiale per costruire la carta che è resistente al fuoco e all’acqua. Il gruppo di ricerca presso l’Istituto di Shanghai della Ceramica guidato dal professor Zhu Yingjie ha sviluppato il primo tipo al mondo di carta che può resistere sia l’acqua che al fuoco, anche se la sua superficie è graffiata o fisicamente danneggiata.

Come riferito dal quotidiano di Hong Kong South China Morning Post, gli scienziati hanno aggiunto una forma di calcio denominato idrossiapatite, che si trova nello smalto dei denti e delle ossa degli animali, che ha permesso di cambiare la struttura della carta e darle particolari proprietà. Questo nuovo tipo ha un aspetto simile al prodotto convenzionale ma ha una superficie leggermente più liscia. I ricercatori dicono che può respingere caffè, succo di frutta o tè, e di resistere al calore fino a 200 gradi Celsius. Essi affermano inoltre che la nuova carta può essere pulita con acqua mantenendo senza sbavature ciò che è scritto su di essa.

I ricercatori stanno lavorando per ottenere i brevetti con la speranza di potere proporre il nuovo prodotto sul mercato in tre anni, come si legge nella relazione.

Il costo di produzione di un pezzo di dimensioni A4 sarebbe un po’ più alto, ma il prezzo scenderà sicuramente se verrà prodotta in grandi quantità. Grazie a questo nuovo tipo di carta documenti importanti della nostra epoca potranno in futuro salvarsi da incendi ed inondazioni. A tale proposito ricordiamo che nel mese di gennaio del 2015, un incendio in una delle più grandi biblioteche universitarie della Russia (Inion RAN) ha danneggiato più di 1 milione di documenti storici, un incidente che alcuni media hanno definito come una “Chernobyl culturale”.

Potrete trovare questo ed altri interessanti articoli sul mio blog “Telodiciamonoisevuoi.altervista.org