Giornata della felicità: Italia 48ma tra Pesi più felici

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Che cos’è la giornata della felicità? Oggi, 20 marzo, è la Giornata internazionale della felicità. Non a caso, alle porte della primavera. Stagione che più di ogni altra dovrebbe infondere maggiore speranza ed armonia. E in occasione della Giornata internazionale della felicità, l’Onu ne approfitta per stilare il World Happiness Report, per capire, tra i 155 Paesi coinvolti, quali siano quelli più felici e quelli più cupi.

A questa classifica possiamo anche abbinarci la ricerca dell’Università di Otago, Nuova Zelanda, pubblicata anche sulla rivista The Journal of Positive Psychology. La quale, invece, ci dice come essere più felici. Vediamo di seguito entrambi gli aspetti. Non mancano sorprese nella Top ten dei paesi più felici né nei metodi migliori per essere felici.

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Purtroppo nella top ten l’Italia non c’é. Siamo solo al 48esimo posto. Voi vi chiederete perché. Inizierete a dire che l’arte, i paesaggi, la cultura, il cibo, la dolce vita, la moda, il design, le spiagge. Ma dove si vive meglio? Purtroppo apparentemente non basta. Lo dimostrano anche e sopratutto i dati degli italiani che emigrano all’estero per trovare fortuna. E parliamo di un estero alle nostre porte e non oltreoceano. Regno Unito, Francia, Germania, Lussemburgo e Belgio… le destinazioni dove gli italiani emigrano di più.

Ma chi c’è allora in testa a questa classifica nella giornata della felicità?

Nella Top Ten stilata in occasione della Giornata internazionale della felicità, ci troviamo due paesi scandinavi e uno nordico sul podio: Norvegia, Danimarca e Islanda. Non una grande sorpresa direte voi. Seguono a ruota Svizzera, un altro Paese scandivano quale la Finlandia e i Paesi Bassi. Poi paesi extraeuropei: Canada, Nuova Zelanda, Australia e Svezia.

Perché l’Italia è lontana? Potremo salire un giorno scalare la classifica della ” giornata della felicità “?

La causa, secondo le Nazioni Unite, va ricercata nell’elevata criminalità che funesta il Paese e le insufficienti politiche sociali. Insomma, da questo spaccato di classifica si evince che si vive felici nei Paesi scandivano e nei paesi centro-settentrionali dell’Europa. E, soprattutto, non nelle potenze industriali.

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