Primo Maggio , festa della dignità recisa

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Vorrei parlare oggi della festa del primo maggio.

Secondo la mia opinione e credo esista chi la pensa come me, si dovrebbe capovolgere il titolo della festa, per chi gli è stato tolto il lavoro “festa della dignità recisa” poiché il lavoro non lo vedo più, neanche a cercarlo con il Tom Tom. “Vergogna al governo” per chi oggi non ha un tetto e, soprattutto, un “lavoro“.

Conosco persone che dopo aver lavorato una “vita” si sono ritrovate a chiedere l’elemosina. Trovo questo inaudito e poco dignitoso. Detto ciò, voglio smorzare il tutto con una poesia scritta da me; e pubblicata nell’antologia “Navigare” della casa editrice Pagine.

Valori umani.

Sancisce un principio la natura umana,

valori che slittano come renne,

raccolte di idee che colano dai frantoi,

induce l’uomo e mostrare la sua puerilità.

Nulla è meritevole a ciò che fa’,

tormenti trapassano le menti,

non lodevoli, impostati,

lontano dello spirito di carità,

ove è sempre dono di se’.

Non comprendo ciò che merita e dei loro vincoli sociali,

il mio sforzo rimarrà orientato verso un cammino più elevato.

Giovanna Spitaleri.