Come si può parlare di futuro? Soprattutto ora?

Si dice sempre che il futuro sta nelle mani di noi giovani, ma è davvero così?

Ho 16 anni ed il futuro dopo gli ultimi attacchi terroristici è grigio, perché dipende dagli adulti garantircelo. La paura c’è, lo si nota quando ci si sposta in un luogo affollato o si nota qualcuno o qualcosa di sospetto, e tutto ciò è causato dal terrorismo. In fondo non è questo il suo scopo? Seminare la paura, il terrore, il panico, l’insicurezza l’isolamento e l’avversione fra le persone?

La parola TERRORISMO mi porta a pensare a un terremoto che squarcia la terra in due, per la precisione dividendo l’Oriente dall’Occidente.

I terroristi, e non sto parlando di coloro che si sono imbottiti di bombe, ma di quegli che li hanno “arruolati”, si nascondono dietro la scusa della religione, quando dietro ci sono fini politici.

Coloro che si sono fatti e tuttora si fanno manipolare sono pedine che hanno problemi psicologici e che si sono fatti traviare dai capi terroristi, che hanno compiuto stragi sotto stupefacenti, che senza di esse non sarebbero riusciti a fare ciò che hanno fatto, perché nessun essere umano può o deve compere queste disumanità.

Se mi fermo a pensare alle parole terrorismo, paura e futuro penso ai leader di ogni stato, comunità ed a ogni militare, perché tutti loro hanno la colpa della situazione in cui siamo, nessuno di essi può dire di essere nel giusto.

Tutti loro combattono per il potere e per la ricchezza, non per la pace, non per la religione e non per il patriottismo.

La pace non si fa con la guerra, la religione non si impone nei cuori, ma si fa accogliere, il patriottismo difende la propria patria e non l’attacca o la mette a repentaglio.

Questa guerra non avrà fine perché l’uomo ha dei bisogni illimitati e risorgenti ed è convinto che per soddisfarli ci sia il bisogno di ricchezza e di potere, per questo esiste la lotta, la guerra e il terrorismo.

Il futuro si prospetta di guerra, di bombardamenti nucleari e chimici, di lotte a cui nessun essere vivente si potrà sottrarre e quindi all’estinzione degli esseri viventi

È paradossale, l’unico essere vivente che combatte contro se stesso determinerà l’estinzione della propria specie e di tutte le specie viventi al mondo, ed il bello è che essa non ha paura di tutto ciò perché se l’avesse smetterebbe di ricercare nuovi metodi di distruzione e di sterminio.

La paura la prova solo chi vive costantemente sotto attacco, non chi ne è lontano o chi ordina di sganciare una bomba su dei villaggi, scuole o ospedali senza preoccuparsi  delle vittime perché esso sta lontano da tutto ciò e al riparo, per adesso, perciò si eroga il diritto di compiere decisioni su delle vite umane e sul futuro.

Se si smettesse di produrre armi o di commerciarle o di mandare i soldati nei paesi islamizzati non cesserebbe la guerra? No perché si lascerebbero dei paesi bisognosi di aiuto in balia di se stessi e i terroristi continuerebbero ad esiste e le armi verrebbero prodotte illegalmente. Non c’è risposta a come porre fine a questa guerra, perché come si suol dire è “un cane che si morde la coda”, ci sono sempre dei pro e dei contro, e non riusciamo a determinare quale “soluzione” sia più giusta da intraprendere. Di soluzioni ne abbiamo da di futuro solo uno.

Ho usato parole di sconforto perché solo così si può smuovere l’animo umano nel migliore dei modi, per farvi uscire dal vostro silenzio assordante e per trovare un modo per combattere la paura, perché combattendola si combatte il terrorismo e si salva il nostro futuro donandogli una speranza insieme.