Al Sud studenti più bravi? Il gran boom di 100 e di lode

Il riscatto del sud: voti migliori in 2 regioni del Mezzogiorno

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Al Sud studenti più bravi. Da sempre pare che la statistica sia a favore di questa sentenza.

La scuola è finita da oltre un mese, tranne che per i diplomandi, costretti a stare sui libri fino a quasi metà luglio per prendere il tanto sospirato Diploma. Il quale, insieme alla patente, rappresenta una chiave di accesso per il mondo degli adulti. Sebbene, una volta entrati, si vorrebbe tornare indietro. Dando ragione a Leopardi ne Il sabato del villaggio, quando, rivolgendosi al fanciullino scherzoso, lo esortava a non aver fretta di crescere.

In quanto stava vivendo il periodo più bello della sua vita.

La scuola italiana sicuramente non sta vivendo un bel periodo. Da un lato, tra riforme continue peggiorative dei vari governi susseguitisi negli ultimi vent’anni, che hanno trasformato questa istituzione in un parcheggio svogliato tanto per insegnanti quanto per alunni, con il graduale depotenziamento delle autorità. E perdita di valore del titolo dall’altro, con tanti giovani che dopo il Diploma già preferiscono emigrare. Senza neanche provare ad iscriversi all’Università o cercare lavoro.

Naturalmente, le maggiori difficoltà della scuola si vivono al Sud, dove le strutture già erano in affanno e dunque si è andata peggiorata una situazione già complicata. Ma una bella notizia c’è. I voti più alti sono stati registrati al Sud, soprattutto in 2 regioni. Vediamo quali.

Al Sud studenti più bravi? Sarà vero?

Come riporta Il Corriere del mezzogiorno, neo-diplomati campani e pugliesi sono mediamente più bravi. Almeno questo è quanto emerge dando un’occhiata ai voti. Infatti secondo il report diffuso ieri dal Miur, il Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, i ragazzi delle due regioni sono quelli più «premiati» dai 100 e lode. La Campania con 860 lodi è seconda in Italia dietro a un’altra regione del Sud: la Puglia con 1066. Su un totale di 6004 ragazzi che negli ultimi esami di maturità hanno conquistato il massimo dei voti. Facendo qualche passo indietro, analizzando il prima degli esami, si nota che la scrematura per l’ammissione è stata più attenta.

Quest’anno all’esame di Stato solo il 96% dei candidati scrutinati era stato ammesso contro il 96,2% del 2017.

Però tra gli oltre 500mila maturandi sono aumentati i promossi (il 99,6% contro il 99,5%). E soprattutto sono cresciuti i «voti alti». In Italia tocca quota 64,4% il numero di candidati promossi con una votazione superiore al 70 contro i 62,5% del precedente anno. Ma soprattutto aumentano le lodi che sono l’1,3% contro l’1,2% dell’anno scolastico 2016-2017.

Dando ancora una scorsa ai dati su base nazionale i 100 salgono al 5,7% rispetto al 5,3% e le ragazze e i ragazzi con un voto tra il 91 e il 99 sono il 9% mentre nel 2017 erano all’8,5%.

Il 19,6% degli studenti ha conseguito una votazione tra 81 e 90, rispetto al 18,9% dello scorso anno. In leggero aumento i voti che vanno dal 71 all’80: salgono al 28,8% dal 28,6% di un anno fa.E soprattutto, con somma gioia dei genitori del Sud, in termini di dati assoluti, le regioni con il più alto numero di lodi sono proprio Puglia (1.066) e Campania (860) seguite dal Lazio con 574 «100 e lode». Guardando il rapporto percentuale tra diplomati con lode e popolazione scolastica territoriale, in Puglia ha conseguito il voto massimo il 3% delle maturande e dei maturandi, in Umbria il 2,2%, nelle Marche il 2,1% e in Abruzzo l’1,8%.

Nelle statistiche che dimostrano che al Sud studenti più bravi, segue la Campania dove a ottenere la lode è stato l’1,5% dei diplomati (contro l’1,3% dell’anno scolastico precedente). In generale i ragazzi campani sono andati bene a questo Esame di Stato. Solo l’8,9% ha ottenuto il voto minimo di 60 su 100 contro il 10,1% del 2017. Questo mentre i voti più diffusi oscillano tra il 71 e l’80 (voti conquistati da circa il 27,6% dei diplomati). In generale è più alta della media nazionale la percentuale degli studenti che in Campania ha ottenuto più di 70 (il 64,5%). Una percentuale che tocca addirittura il 67,8% in Puglia.

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