Carla ormai la riconosci da lontano, è sempre disorientata nel tempo e nello spazio. Sempre combattuta con il cuore con le ali, ma sulla sedia a rotelle.
Sta facendo fisioterapia, per imparare a camminare. Ogni tanto inciampa sempre sullo stesso dislivello, braccio ingessato, gamba fratturata. Tocca farsene una ragione. Stamattina è entrata dal tabaccaio ed ha lasciato le sigarette appena comprate. Carla lascia spesso le cose, gli oggetti finiscono sempre in un mondo parallelo per poi tornare a sorpresa.
Stamattina una donna nel darle le sigarette dimenticate, le spiega che lei è circondata dalle anime che trasmigrano.
Carla ascolta, vorrebbe chiamare la Roby, ma pensa stavolta se le narrasse finirebbe al centro smarriti, da quelli che perso la realtà. L‘ho incrociata, mentre parlava al cellulare. La sua protesi mentale, come dice l‘ALFONSO, con quell ‘attore romano.
Provo a narrarti la teoria, che ho ascoltato. Alcune anime anche da vive trasmigrano dai corpi, il modo si impara da soli, nessuno può insegnartelo.
Devi imparare a sentire dentro di te le persone, anche quando non ci sono. Devi allontanarti dalla carne per essere spirito. Alcune anime si rincarnano, mentre sono ancora in vita. Sono nella natura, negli oggetti. Se un uccello ci viene incontro e lui che sta volando verso di te, tu potresti essere la gatta, che gli taglia la strada in moto. Lui non si fa male, perché tu volevi essere solo presenza. Suonano all‘improvviso le campane, è lui che si fa campana. Devi imparare a godere, trasmigrando l‘anima, ed è un orgasmo più intenso della carne. Oggi fissa i raggi del sole, se ti senti trafitta da un raggio è un bacio più intenso, perché quando sarai cenere potrai goderne.
Le anime trasmigrano insieme.
A Carla gli incontri le “vengono incontro” così all ‘improvviso. Quella donna non l‘ha mai vista, eppure non vive in una metropoli. Sono figure che arrivano, sembra che stiano ferme ad aspettarla. Carla non ha abitudini, tappe fisse, la casualità rende ancora più surreale la storia. Come la zingara della notte di San Silverio, che la chiama, dicendole “ti stavo aspettando, non posso fare nomi, ma ad agosto in città succede qualcosa di grande, tu non guardare mai negli occhi quei due uomini”. Ci sono incontri che “tocca prenderli “senza farsi domande. . . . Ah mentre chiude la cpnversazione con l‘attore, avrei voluto vedere la faccia della ROBY, avrebbe chiamato in soccorso il suo Freud e tu che leggi “occhio a dimenticarti le cose, potresti incontrare un’anima trasmigrata”.