Avrei bisogno
di silenzi immensi
quando ti stringo fortemente
a me
ma inutili parole
si addensano su noi
come punteruoli d’agavi
su candide tovaglie.
Le occasioni d’abbandono,
rarefatte e semplici,
ci accostano all’amore,
lontani anni luce
da quel verbo
che è consono soltanto
agli oratori.
Vivremmo di un mutismo
apocalittico,
sognando
di un futuro colorato
negli angoli dispersi
del piacere,
sui letti smantellati
dell’ardore.