Beatrice e il soldato del Vietcong

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Beatrice e il soldato del Vietcong


Quelle come me macinano chilometri, devono camminare quelle come me, camminano per trovarsi, mentre camminano si smarriscono nei meandri di chi cammina distrattamente.

Disorientati e disorientate nel tempo e nello spazio unitevi. Cresciuta nelle sezioni con proletari unitevi, svanito il sogno di unire i proletari, di unire quel microcosmo dell’atomo della sinistra esploso in tante particelle, è entrata nel progetto “Disorientate unitevi con le disorientate”. L’arrivo di Map sul cellulare le ha semplificato la vita, ma se Map non funziona, non ci sta campo, non ci sta rete, arriva il disorientamento. Sui mezzi pubblici ragiona con scendi dopo 7 fermate, ma se il mezzo avesse modificato il giro diventa una tragedy. Tra disorientate ci si riconosce, si sente l’odore. Le persone si attraggono con gli odori, si annusano e si dimenticano dove erano dirette.

Le disorientate diventano subito amiche.

Le disorientate vorrebbero entrare nel cervello dell’uomo, della donna, che è entrato nel cuore. Ovviamente le disorientate non perdono la testa in storie rilassanti con un tranquillo impiegato di banca, che pianifica la coppia come se stesse stipulando un contratto del mutuo. I primi anni paghi gli interessi, poi il conto. A volte il contratto si recide, può essere doloroso, si cambia banca o si decide di aprire una propria banca, senza mescolare più conti ed interessi Dicono che hanno raggiunto la pace dei sensi. Hanno un’agenda fitta di impegni con le associazioni più svariate, dal volontariato a quelle culturali. Vanno pazze per i pelosetti, come ti vuole bene quell’animale di cane, fidati, nessun animale di uomo ti vuole bene. Nell’ipotesi al corso di sanscrito avessero incontrato uno, la prima domanda è….

Chicca esce con noi, non posso lasciarla tutto il giorno sola?

Un mondo quello delle pacificate che è una retta parallela che non si incrocia nel mio disorientamento. Camminavo con la testa tra le nuvole, quando mi sono inciampata con Beatrice, una disorientata, innamorata di un certo Dante, che gli lascia i bigliettini in una chiesa a Firenze, ma non le parla. Solo che invece di Firenze, stanno a Roma. Le disorientate si innamorano di testa di uomini, che ti fottono il cervello, ma anche di donne. Le disorientate perdono testa e cuore per soggetti, che anche Freud ha gettato la spugna e sul lettino di Freud finiscono le disorientate, perché nel tentativo di capire, si colpevolizzano. Strane in effetti lo diventano, perché nel tentativo di capirli si disorientano maggiormente nell’incertezza.

Appuntamenti sempre con forse si, forse no.

Beatrice è diventata una mia amica, capita spesso di incontrarci “Ciao, come va?”. Io silenzio, poi “vorrei entrare nel suo cervello per capire”. Lei sorride e poi “troveresti un Vietcong, confuso che in zona gialla Covid vi permette di incontrarvi, lui è in guerra, non ha capito che la guerra è finita, lui ha una guerra dentro di se, non vuole travolgerti, ma nello stesso tempo non sa”. Silenzio, si cammina in silenzio, poi sotto il Pincio mi guarda “Qui ti ha fatto la dichiarazione più bella d’amore”. Io”ma che dici lui non mi ha mai detto ti amo, anzi non ti amo, innamorati di un altro”. Beatrice non sai leggerle, ricordati ci siamo incontrati fuori dalla pizzeria a prendere la pizza da asporto e lui ha raccontato che passando con la moto avete visto tanta polizia ed un’autoambulanza, il suicidio di un ragazzo, poi lui ti ha guardato e pensa ha detto se fossimo morti insieme in moto avrebbero detto sono morti, ma felici, perché stavano insieme.

Tu ridesti dicendo devi lasciare scritto che vuoi essere seppellito come Botticelli ai piedi di Simonetta Vespucci. Un brivido gelido dentro di me.


Beatrice e il soldato del Vietcong