Quando si è vissuto nella miseria, quella nella quale si mangiava a stento, perché mancava sempre tutto e in famiglia c’erano tanti fratellini… Forse non si riesce ad adagiarsi nel benessere, che negli ultimi anni hanno conosciuto molti di noi. Si riesce anche ad abituarsi ad avere di più. Certo! E’ molto più facile che soffrire nella ristrettezza, ma poiché si sono conosciuti gli stenti, ci si guarda attorno increduli e a volte ci si pone la domanda:

“Ma è proprio vero che questo è per me!?”

Ed è proprio questo guardarci attorno che fa scoprire quello che non vorresti vedere… Quello che fa ricordare quanto hai sofferto e non puoi fare finta di niente. Non puoi voltarti dall’altra parte, ignorando che c’è chi non può arrivare a fine mese perché ha perso il lavoro e non può avere aiuti da nessuno, deve contare solo sulle sue forze. Come si può non accorgersi che quella mamma ha perso la casa, perché suo marito l’ha lasciata sola con due bimbi in tenera età e così il mutuo che stava pagando è rimasto in sospeso e lei è stata sfrattata!!

Ma c’è qualcosa che turba maggiormente!! E’ vero la crisi fa riflettere. La crisi mette in ansia molti. Se pensiamo ai giovani che non trovano un’occupazione, ai genitori che se li ritrovano sulle spalle trentenni e… come possono accasarsi se non hanno un’entrata che permetta loro di sostenersi!? Tutto questo crea in chi ha a cuore la sorte del mondo, un qualcosa impossibile da descrivere. Accorgiamoci di chi è in difficoltà, se ognuno facesse la sua parte potremmo cambiare davvero qualcosa e sentiremmo dentro noi una gioia indescrivibile e nello sguardo di ogni fratello leggeremmo sorrisi riconoscenti.

Bisogna aprire gli occhi – Lina Taverna