Sono diviso da una cicatrice dalla tempia sinistra al mignolo destro il cuore è diviso, colorato da colori diversi il sesso è diviso divise, spezzate le gambe dalla cicatrice il cuore è colorato del colore del demonio nella parte inferiore e dei colori di Dio in quella superiore divise sono le gambe sopra i ginocchi i piedi appartengono al demonio le cosce e i fianchi a Dio di Dio è il braccio destro con cui scrivo e faccio altre cose poco onorevoli del demonio il braccio sinistro con cui cancello le parole che scrivo i piedi e i polpacci, le mie parti più resistenti, sono del demonio la testa è per tre quarti di Dio
Sono schizofrenico la mia coscienza, quel filo che mi è rimasto, gli ultimi gocciolii di un rubinetto desertico in un periodo di secca risiede nelle cuciture della cicatrice nei fili di nylon risiede la mia coscienza quando i fili verranno strappati allora rimarrà il segno sulla pelle
io non so se dare retta ai miei piedi e dedicarmi al demonio o al mio coglione destro interamente di Dio il lunedì mi sveglio, assatanato il martedì prego dal mattino alla sera e sono capace di recitare il rosario intero quando però arriva il weekend l’ansia aumenta la mancanza di felicità si fa sentire cerco la felicità nelle piccole e lecite cose quotidiane (di cui non posso parlarvi) sogno trasgressioni o, forse, felicità simili a quelle di una volta vivo nella cicatrice, io sono la mia cicatrice il taglio è stato applicato da Dio o dal demonio (o dai due insieme) al compimento dei 36 anni da allora il nylon resiste e io con lui
sono schizofrenico come era mio zio nell’ospedale la differenza fra me e mio zio è che io sono cosciente di avere una coscienza che si aggira tra l’ombelico e i peli del pube l’ombelico è la chiave di tutto il grande succhiatore sono come mio zio Paolo che si suicidava mangiando pizza e patatine fomentava l’ulcera non accettava la deprimente realtà si rifugiava nel buio parlava con gli spiriti gridava un dolore autoindotto e amava follemente una madre pazza
ecco, adesso che sapete la verità non mi giudicate fatemi scomparire annegatemi o parlatemi di Gesù Cristo che, in vita, aveva pochi seguaci e, da morto, ha fatto un successo della madonna parlatemi di Gesù Cristo a cui il popolo ha preferito Barabba parlatemi di Gesù Cristo il predicatore mansueto sincero adesso che sapete chi sono vi prego, parlatemi di Gesù Cristo perché io da solo da solo non ce la faccio
When you visit any web site, it may store or retrieve information on your browser, mostly in the form of cookies. Control your personal Cookie Services here.