La Gestalt (dal tedesco Gestaltpsychologie, psicologia della forma o rappresentazione) è un movimento psicologico sviluppatosi in Germania tra gli anni dieci e trenta del ‘900 proseguendo poi la sua articolazione negli USA fra gli psicologi tedeschi fuggiti dalle persecuzioni naziste. I suoi temi sono incentrati sulla percezione e sull’esperienza. Il termine fu coniato per la prima volta da Ernst Mach, ma i fondatori della psicologia gestalt sono da individuarsi rispettivamente nelle figure di Kurt Koffka, Wolfgang Köhler e Max Wertheimer. Le teorie della Gestalt furono assolutamente innovative perché tracciarono le basi del comportamento del modo in cui viene percepita la realtà, anziché per quella che è realmente.
Le leggi principali
La gestalt si divide principalmente in otto leggi:
1) Legge di vicinanza della gestalt Gli elementi vengono uniti in forme con tanta maggior coesione quanto maggiore è la loro vicinanza.
2) Legge di somiglianza
Gli elementi vengono uniti con tanta maggiore coesione quanto maggiore è la loro somiglianza (colore, forma, dimensione ecc.).
Il cervello identifica due gruppi principali (i pallini chiari e quelli scuri) e divide in sei righe l’immagine.
3) Legge di destino comune della gestalt
Gli elementi con movimento uguale tra loro e differente da altri elementi vengono raggruppati
Come si può notare, nell’immagine appare un gruppo di linee primarie, quelle verticali, e poi in secondo piano un secondario fatto di linee diagonali.
4) Legge di continuità di direzione
Sovrapponendo due elementi, le loro linee vengono unite secondo continuità di direzione.
Nell’immagine ci potrebbero esserci tranquillamente quattro segmenti ma il nostro cervello ne visualizza automaticamente solamente due.
5) Legge di Chiusura della gestalt
Alcuni elementi non collegati tra loro possono essere interpretati come un’unica figura.
Nonostante non siano realmente presenti nell’immagine, noi vi vediamo due triangoli e tre cerchi.
6) Legge di pregnanza
Più un elemento è semplice e stabile, più appare d’impatto.
Il primo quadrato ci appare più “forte” in quanto risulta più stabile. Infatti appoggia su un lato e non su un vertice.
7) Legge di esperienza passata della gestalt
È quando il cervello tende a creare forme già viste dove ci sono semplici linee separate o interrotte.
Nell’immagine vediamo chiaramente una “E” poiché è una forma da noi già vista in una esperienza passata.
8) Legge di figura-sfondo
È il classico schema su cui si basano le illusioni ottiche. Una figura viene subito intesa come tale grazie ai suoi contorni, mentre tutto il resto è sfondo.
Poi però ci accorgiamo che anche lo sfondo ha una forma propria. Il nostro cervello però può percepirne solo uno per volta.