Ho imparato la dura legge del branco.
Il branco é un gruppo di persone che, frustrate, inferiori e scontente della loro vita, si fanno le leggi da sole, non le leggi dello stato ma si danno precise regole di comportamento che tutto il branco deve rispettare. A scuola, ho sempre trovato il branco, in ogni classe, ad ogni età, in età adulta, sul lavoro, idem. Il mondo del lavoro é spietato, non solo per far carriera ma anche e soprattutto perché tutti tendono a sfogarsi su qualcun altro.
Non é assolutamente messo in pratica il detto: “Ognuno lascia i propri problemi a casa!”
Nella realtà dei fatti, ognuno poi porta i propri problemi, rabbia e risentimento con sé anche al lavoro ogni giorno. Essere, come me, una persona quieta, riflessiva e serena oggi é démodé. In ambito lavorativo ho conosciuto una valanga di frustrati, irrequieti, complessati, persone alle prese con mille problemi e, soprattutto, maleducati.
É molto difficile barcamenarsi e sopravvivere in ambienti in cui si formano gruppi di persone accomunate dalla stessa rabbia che poi sfogano su qualcuno. Il branco vuole togliere tutto alla persona presa di mira, come nel mio caso.
La persona presa di mira dal gruppo o vittima é sempre una persona invidiata o per l’ intelligenza o per la bellezza o per mille altri motivi, comunque il branco si concentra sempre su persone che brillano per qualcosa, mai sulle persone insignificanti.
Non solo nel mondo del lavoro ma ovunque si trovano queste situazioni, é inevitabile imbattersi di continuo in persone insicure, frustrate, insoddisfatte.
Poi, con il tempo, ho notato che le persone del branco non sanno far nulla se prese singolarmente, solo in gruppo si fanno coraggi e si fanno beffe di chi é migliore di loro anche dal punto di vista fisico.
Conoscevo una collega dall’aspetto simile ad uno stuzzicadenti, secca, viso stretto con un manico di scopa o poco più che non solo si atteggiava a capo branco ma poi, con grande faccia tosta, era solita definirsi simile a qualche splendida attrice hollywoodiana e il gruppo l’assecondava e ognuna si attribuiva somiglianze con attrici diverse. Ava Gardner, Marylin, volarono nomi importanti per descriversi. Che gentili queste signore con loro stesse!
Mi venne talmente da ridere poi a casa che pensai: “Immagina se quelle icone del cinema fossero vive e sapessero di essere paragonate oggi a due donne che non hanno nemmeno una unghia come loro!”
Avrei voluto dire loro: “Vi piacerebbe somigliare a quelle due stelle del cinema, eh?”
Dovete sapere che le persone complessate, che però fanno gruppo, hanno persino la forza e la volontà di incoraggiarsi a vicenda, attribuendosi persino la bellezza (sognata) e altro, mentre sono sprovviste di tutto, solo la perfidia non manca a queste sfacciate persone.
Attenzione, però, a non darla mai vinta a questi componenti del branco che, afflitti dalla loro grigia esistenza, hanno molto tempo da dedicare alle persone che vogliono sottomettere.
Persone insicure, certo, che si scelgono tra loro per fare alleanza, sanno di non valere nulla e per questo si alleano, per vedere come togliere le qualità nelle altre persone prese di mira.
Molte persone nevrotiche, anche sul lavoro, hanno cercato in tutti i modi di togliermi la mia calma per regalarmi il loro nervosismo.
Mi tornano sempre alla mente le parole di un noto dirigente che, anni fa, mi disse:
“Devi vedere le persone davanti a te tutte in mutande, importanti o no, se le vedrai davvero così, avrai imparato a vivere!”
Purtroppo io ho sempre considerato tutti importanti e mai miseramente semi nudi, come mi fu consigliato e ne ho pagato le spese.
Avrei dovuto, seppur simbolicamente, prendere le tante arpie conosciute a calci in culo.
Ma, con le mie vicende e quello che ho imparato, oggi mi sento all’altezza di evitare sofferenze agli altri, basta leggere la mia storia e i miei suggerimenti.
É una promessa di cui vado fiera.
Hropich Antonella, autrice del libro: “Vittima di mille ingiustizie!”
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