Un uomo sui sessant’anni, con un cappello in testa, pigro, basso di statura, e indolente, dopo una giornata di lavoro decise di passare a vedere cosa offrisse la programmazione al multisala della sua città.

L’uomo svolgeva la professione di correttore di bozze; preferiva film d’autore; anche se non disprezzava a priori nessun genere. I suoi attori di punta erano Newman e De Niro. Ricordava, che sin da piccolo, ancora bambino, i film gli andava a vedere vicino all’oratorio del suo paese di adozione. Al cinema Italia, dove proiettavano film vecchissimi; o di nicchia, poco pubblicizzati.

L’uomo era così basso in quel periodo della sua esistenza, che al cinema, i ragazzi poco più grandi di lui lo ‘scortavano’, facendolo transitare sotto i loden in inverno, e sfilare lungo il bancone di acciaio durante l’estate. Era così basso, che a dieci anni aveva già visto l’intera saga di Bruce Lee in versione integrale… Compresa di confusione-kamasutra e tuta gialla a bande nere sulle maniche ripresa poi da Tarantino in Kill Bill con Uma Thurman.

I multisala non piacevano molto all’uomo, forse perché non ci trovava l’atmosfera fumosa dei vecchi cinema; quando ancora la ‘maschera’ gironzolava al buio per controllare i “portoghesi”.

Sembrava quasi all’uomo che i multisala fossero stati progettati per allestirvi un centro commerciale, e dove poi, quasi per errore, avessero introdotto degli spazi per i film.

L’uomo, togliendosi il cappello, diede una scorsa ai titoli elencati sul display, trovandoci molta commedia scadente; gialli svedesi fatti in serie; i soliti cine panettoni italiani, animazione per bambini, qualche documentario; ma niente che lo intrigasse veramente.

Rimessosi il cappello, l’uomo, pigro e indolente, si avvicinò alla biglietteria, non tanto convinto per la verità, ma ci volle provare ugualmente. Prese così la scala mobile ritrovandosi di fronte a uno spettacolo di piazza del paese per la festa del Patrono, con una coda lunghissima e chiassosa, dove bambini sbraitavano per avere dei popcorn; caramelle, bibite gassate; e le loro madri, con il cellulare, incuranti delle richieste dei figli, procedevano a fare la fila come se nulla fosse; parlando al telefono, scimmiottando un selfie.

L’uomo vide giovani coppie con anelli al naso amoreggiare mano nella mano, cavalcando la fila per ottenere il posto più bello.

L’uomo scorse tutta quella confusione senza fine; quel tramestio di pianti e grida che gli venne nostalgia del cinema Italia. Quello vicino all’oratorio; quello dove da piccolo come un nano ci andava la domenica pomeriggio a vedere Ben Hur e C’era una volta in America.


Racconto scritto da Roberto Serri